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Scomparso il nipote del boss di San Giuseppe Jato

Da mercoledì non si hanno notizie di Gaspare Di Maggio, 32 anni. I carabinieri hanno avviato ricerche a tappeto con decine di uomini e mezzi viste le sue parentele "pesanti" e alcune intercettazioni del 2008

PALERMO. Da mercoledì, alle 17, non si hanno più notizie di Gaspare Di Maggio, 32 anni, nato a Palermo ma residente a San Cipirello, arrestato nel 2008 per mafia nell'ambito dell'operazione "Perseo", ma poi assolto per l'impossibilità di utilizzare alcune intercettazioni. I carabinieri del Gruppo di Monreale hanno avviato ricerche a tappeto nel paese di residenza ma anche a San Giuseppe Jato e nelle campagne di Monreale, con decine di uomini, unità cinofile e un elicottero. Nonostante si potrebbe trattare di un allontanamento spontaneo, sono diversi i fattori che fanno pensare a un ipotetico rapimento: il nome, le parentele e una serie di intercettazioni di un paio di anni fa, in cui alcuni boss parlavano di "dargli una lezione".
Di Maggio, infatti, oltre a essere sospettato di aver fatto parte del clan guidato da Giuseppe Caiola, è anche nipote del boss Giuseppe Agrigento, a sua volta fratello di Gregorio, boss di San Giuseppe Jato. Nacquero, poi, contrasti dopo che Caiola venne nominato capo mandamento di San Cipirello proprio al posto di Di Maggio. Inoltre, Di Maggio era malvisto per la sua abitudine di chiedere soldi e lasciare debiti ovunque, tanto è vero che in una conversazione intercettata nel 2008 tra Giuseppe D'Anna e Caiola, il primo si lamentava: "Non è questione di una volta... qua è questione di sempre". Oppure, parlando con il padre: "E' lui che si fa schifiare...lui ancora non l'ha capito".

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