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Slitta la pausa mensa? Sciopero alla Fincantieri di Palermo

Ieri i lavoratori hanno incrociato le braccia per due ore. La Fiom: "Invece di parlare di investimenti si chiedono solo sacrifici"

PALERMO. Fincantieri vuole emulare il modello produttivo della Fiat, e scatta subito lo sciopero delle tute blu. Ieri, dalle 14 alle 16, i lavoratori hanno scioperato. La Fiom, subito sugli scudi, ha proclamato uno sciopero lampo e domani tutte le sigle sindacali si riuniranno in assemblea con i lavoratori. Al Cantiere Navale la scintilla è scattata non appena i sindacati, riuniti con l'azienda per discutere sul turno unico mattutino, dalle 6 alle14, per i saldo-carpentieri, sono stati informati delle intenzioni di Fincantieri di far slittare da mezzogiorno a fine turno, e cioè alle 13,30, la mezz'ora di pausa mensa per tutti i lavoratori. Una sperimentazione che partirebbe proprio da Palermo e che farebbe da apripista a quella flessibilità del lavoro che l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha lanciato sul tavolo ministeriale.
«Invece di parlare di investimenti e carichi di lavoro, Fincantieri chiede soltanto sacrifici - dicono i rappresentanti della Fiom, Francesco Piastra e Francesco Foti -. La nostra posizione è di contrasto a cambi di turno di lavoro che comportano solo rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori». La Uilm è più attendista. «Non c'è nessun accordo firmato sui turni e nessun parallelismo con il caso Fiat - precisa il segretario regionale della Uilm, Silvio Vicari -. C'è invece l'esigenza di rappresentare ai lavoratori quanto sta accadendo. Saranno loro a decidere». Non si esclude l'ipotesi referendum tra i lavoratori. «Come sempre Abbiamo informato i sindacati della possibilità di un turno estivo per tutti i lavoratori e considerato una pausa alle 13,30 - commentano da Fincantieri -. Adesso aspettiamo la loro decisione».

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