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Lupo: ora si apra una nuova fase

Il segretario regionale del Pd nel vertice a Palermo. "Primarie per la scelta del candidato alla Regione siciliana, coalizione aperta al centrosinistra, Terzo Polo e forze alternative alla destra"

PALERMO. L'annuncio ufficiale della fine dell'era del governo tecnico di Raffaele Lombardo spetta al segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo. "Consideriamo esaurita questa fase", dice senza mezzi termini ai 350 delegati siciliani riuniti oggi a Palermo per l'assemblea del partito. Una posizione fatta propria dalla segreteria nazionale dei Democratici rappresentata da Maurizio Migliavacca, che usa le stesse parole: "fase esaurita".   


E tra Roma e Palermo sembra esserci concordia anche sulle strategie future che passano attraverso una "consultazione" ad ampio raggio con lo scopo di dar vita ad un'alleanza con i moderati del Terzo Polo e le forze progressiste come Sel e Idv. E, raggiunto questo obiettivo, il voto.    Se i margini di un progetto comune che "abbandoni la logica del giorno per giorno per una nuova prospettiva strategica e politica" ci sono, si capirà a breve. Lupo ha un mese per sentire i potenziali alleati e riferire alla direzione regionale. Un termine stretto che di fatto, comunque, congela il referendum sull'appoggio al governo Lombardo chiesto da una grossa componente del partito con in testa Wladimiro Crisafulli. "Entro settembre - dice il deputato ennese - capiremo qual è lo scenario politico, e decideremo se è il caso di andare avanti con la consultazione oppure no: anche perché non siamo affezionati all'idea del referendum a tutti i costi".   


A dare forza all'idea delle alleanze ampie, secondo il Pd, è stato anche il voto delle amministrative che chiede un "cambio di passo", finora assente anche per "la gestione monocratica" del leader del Mpa Lombardo. Una critica neppure troppo velata, quella espressa da Lupo, su cui Migliavacca rilancia. Senza rinnegare gli aspetti buoni dell'esperienza siciliana, il coordinatore della segreteria nazionale del Pd chiede "un rinnovamento che passi in tempi ragionevolmente brevi dal voto e sia centrato su lavoro, legalità e riforme". Un cambiamento che, secondo Migliavacca, richiede anche generosità. "Come dire - commentano dalla platea - che Lombardo potrebbe essere chiamato a fare un passo indietro".   


Ma sulla prospettiva delle ampie alleanze che, auspica Lupo, dovrebbero dar vita alle primarie di coalizione per la scelta del candidato governatore, getta acqua sul fuoco Sel: "Gli accordi si fanno sui programmi non ci interessa un'ammucchiata col Terzo Polo in nome dell'antiberlusconismo". Una doccia fredda, che non sembra però sufficiente a scoraggiare il presidente del gruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici, che dice convinto: "C'é un tempo del dire e un tempo del fare, e non sempre ciò che appare è ciò che è".    La relazione di Lupo passa di fatto all'unanimità: nessun voto contrario, tre astenuti. Ma la prova che dietro il risultato 'bulgaro' permangano differenze è tutta nelle parole del senatore Beppe Lumia, da sempre uno dei più strenui sostenitori dell'accordo con il governatore. "Nessuno pensi - dice intervenendo all'assemblea - che si possa tornare indietro e rompere l'alleanza con Lombardo e il Terzo Polo".

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