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Pastore ucciso, i pm chiedono l'ergastolo

PALERMO. Il pm Francesco Del Bene ha chiesto la condanna all'ergastolo per Giovan Battista Vassallo, accusato di aver ucciso il 2 agosto del 2006 con cinque colpi di pistola un pastore di San Giuseppe Jato (Palermo), Angelo Lo Voi.     Il pastore, secondo l'accusa, sarebbe stato ucciso per non aver ceduto a un prezzo irrisorio un terreno, resistendo così alle richieste del racket. Prima di essere finito con un colpo di pistola alla tempia, Lo Voi ha cercato di fuggire per le campagne, morendo però a poche centinaia di metri dal suo terreno, a pochi passi dalla cantina Calatrasi.   


Secondo la Procura, Vassallo aveva dei contrasti con il boss che gestiva quel territorio: Giuseppe Brusca, zio di Giovanni. I dissapori si sarebbero acuiti fino all'uccisione di Salvatore Vassallo, fratello di Giovan Battista nel 2007, commissionata proprio dai boss di San Giuseppe Jato. A questo punto Vassallo avrebbe cominciato a muoversi per i fatti suoi chiedendo a Lo Voi la cessione a un prezzo stracciato del terreno in contrada Muffoletto a San Cipirello. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera prima dell'omicidio ci sarebbe stata una lite tra Vassallo e Lo Voi. A questo punto, Lo Voi avrebbe chiamato Giuseppe Brusca. L'episodio è stato confermato da una conversazione, intercettata dai carabinieri, tra il padrino e il genero Tommaso Lo Forte. Il boss raccontava al familiare di avere ricevuto la visita della vittima che aveva chiesto la sua intermediazione nella vicenda relativa alla vendita di un terreno. Il pastore si era lamentato dell'offerta e delle minacce di Vassallo che gli chiedeva di cedergli il fondo a un terzo del suo valore.    Brusca aveva tranquillizzato la vittima, ma il giorno successivo Lo Voi fu ucciso.

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