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L’indagine: i siciliani bocciano i servizi pubblici

La ricerca dell’istituto Demopolis. Nel mirino soprattutto sanità, formazione e gestione dei rifiuti. Promosse scuola e università

PALERMO. I dati di gradimento sui servizi pubblici nell'Isola evidenziano ampi segni di criticità e di insoddisfazione da parte dei siciliani, che si scontrano quotidianamente, soprattutto nelle aree metropolitane, con le carenze di qualità dei servizi strutturali e sociali erogati  dalle pubbliche amministrazioni. E' quanto emerge da una indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, realizzata su un campione di oltre mille cittadini rappresentativo della popolazione siciliana. "Valutazioni negative - afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - si registrano nell'efficienza percepita dei servizi essenziali: frutto di anni di cattiva gestione e sperperi nella sanità, nella formazione professionale, nella gestione dei rifiuti e dei servizi ambientali. Manca da sempre in Sicilia anche una diffusa applicazione di strategie di Customer Satisfaction, l'ascolto dell'utenza suggerito dalle direttive europee, quale strumento reale di miglioramento e monitoraggio della qualità dell'offerta, che permetta di intercettare i segnali di malfunzionamento e le priorità".     
Scuola ed Università - secondo l'indagine effettuata dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis - sono le uniche strutture pubbliche promosse nell'Isola dalla maggioranza assoluta dei cittadini. Poco più di un terzo esprime un giudizio positivo sui servizi sociali nelle città, per anziani, bambini e le categorie più deboli. Restano molto contenuti, al 31%, i livelli di soddisfazione nel campo della salute: forte è infatti la domanda di una sanità pubblica di qualità. Pur avendo compreso ed apprezzato l'azione di difficile risanamento dei conti della sanità regionale da parte del Governo Lombardo, resta negativo il giudizio degli utenti sulla qualità e sull'efficienza dei servizi di Pronto Soccorso e di diversi reparti in molte strutture ospedaliere dell'Isola. Estrema criticità si registra, in particolar modo, a Palermo. Sono spesso inaccettabili - affermano i cittadini intervistati - modalità e tempi di attesa per visite ed esami specialistici.
Circa i tre quarti dei siciliani si dichiarano insoddisfatti della regolamentazione del traffico urbano, del sistema dei parcheggi e del trasporto pubblico nelle città: a conferma che le misure adottate in questi anni si sono spesso rivelate del tutto inadeguate o insufficienti. Appena il 20% promuove i servizi ambientali nelle città dell'Isola, ribadendo l'urgenza di una effettiva innovazione nella gestione dei rifiuti. La valutazione si fa ancora più critica nelle aree metropolitane. Quasi l'80% dei cittadini ascoltati dall'Istituto Demopolis ammette di non effettuare oggi alcuna forma di raccolta differenziata. La Sicilia resta assai lontana dagli standard europei. Il giudizio più pesante sulla pubblica amministrazione locale arriva dagli abitanti di Palermo, che - in base ad una recente ricerca di Eurobarometro - si contende con Napoli, Sofia ed Atene il primato di città meno pulita d'Europa. Bocciatura piena, infine, per un sistema regionale di formazione professionale ritenuto dall'84% dei siciliani, e ancor di più dalle imprese, anacronistico ed assolutamente inefficace per l'inserimento nel mondo del lavoro.  

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