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Fece condannare i suoi estortori, adesso deve lasciare Palermo

E' la storia di Valeria Grasso, titolare dei centri "Free Life", che portò in carcere lo scorso anno due uomini legati ai Madonia. Dopo aver denunciato altre intimidazioni, sono scattate le misure di protezione

PALERMO. Costretta a lasciare la sua città per aver denunciato e fatto condannare i suoi estortori. È la storia di Valeria Grasso, la titolare di due palestre di Palermo che, con le sue dichiarazioni, riuscì a portare in carcere lo scorso anno Rosario Pedone e Salvatore Lo Cricchio, legati alla famiglia mafiosa dei Madonia.
Di recente, l'imprenditrice ha ricevuto e denunciato altre intimidazioni e per questo la Procura ha voluto prendere precauzioni, chiedendo immediate misure di protezione al ministero dell'Interno. In attesa che la richiesta venga accettata, la donna è stata scortata dai militari in un'altra città. In base alle valutazioni degli investigatori, infatti, il mese scorso l'imprenditrice è stata avvicinata prima per strada da un uomo che l'ha apostrofata con il termine “sbirra” e ha subìto poi un danneggiamento nella nuova palestra di via dell'Olimpo.
Grasso, proprietaria dei centri “Free Life” di via Dominici e di via dell'Olimpo, fece condannare a 12 anni e mezzo Pedone per mafia ed estorsione - titolare di una carrozzeria vicino alla palestra e ospitata in un edificio già confiscato alla famiglia Madonia. Mentre il suo complice, Lo Cricchio, è stato condannato con l'abbreviato a 7 anni e sei mesi. Nella sua battaglia la Grasso, che aveva ricevuto il sostegno dell'eurodeputata dell'Italia dei valori, Sonia Alfano, ha ottenuto dai giudici 50 mila euro di risarcimento.

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