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Leonardo: "Niente rivincite, ma voglio la coppa"

Il tecnico dell'Inter alla vigilia della sfida contro il Palermo: "Sarebbe il mio primo trofeo da allenatore". Zanetti: "L'obiettivo è quello di aprire un ciclo con Leo"

ROMA. Convinto e 'positivo', come nel suo stile, ma per una volta nervoso, e non solo per le polemiche e le rivincite personali con il Milan, su cui viene continuamente stuzzicato dai cronisti, ma forse per quell'ansia da prestazione di chi sa di dover vincere il suo primo trofeo da allenatore.   E' questo lo stato d'animo di Leonardo, che alla vigilia della finale di Coppa Italia contro il Palermo, mostra di sentire particolarmente questa sua prima finale da tecnico. Basta una domanda sulla rivalità con il Milan ad accedere l'allenatore brasiliano. "Non c'é voglia di riscatto da parte mia - spiega - perché qui non è una questione di rivincite personali. L'Inter ha vissuto grandi momenti negli ultimi anni, e non c'é spazio per la mia situazione personale che, onestamente, conta poco. Ho solo tanta voglia di vincere".    Guai, però, a parlargli di un Palermo con motivazioni maggiori della sua Inter. "La finale è finale per tutti -  sottolinea Leonardo - vale per il Palermo, ma anche per noi. E' importantissimo alzare la Coppa di domani, anzi le due Coppe, visto che c'é anche quella per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Ho cominciato la mia esperienza il 29 dicembre scorso, e domani, 29 maggio, spero di chiudere questa mia prima stagione nell'Inter con un successo, che porterebbe all'Inter il terzo titolo stagionale".   


Una celebrazione, che il tecnico nerazzurro dimostra di sentire dopo tanti anni trascorsi in Italia. "Mi sento molto legato a questo paese - confessa - Credo sia importante ricordare storicamente i 150 anni dell'unità di questo paese. Percepisco nella gente questa voglia, forse perché c'é bisogno di questo, per costruire una nuova etica e nuovo momento per l'Italia. Celebrare i 150 anni, andando in profondità e ritrovando i valori forti, può servire a ricostruire un futuro nel breve periodo: l'Italia ne ha bisogno".    Di certo dalla sua parte troverà i giocatori, a cominciare da capitan Zanetti. "Ci teniamo tantissimo a vincere e vogliamo fare una grande partita - dice l'argentino - Conosciamo il valore umano di Leo, e quanto ci tiene ad alzare questo trofeo. Speriamo di vincere il primo titolo con lui come allenatore, e di aprire così un altro ciclo di successi. Ci sono tutti i presupposti per vincerla".    A tenere in pensiero i tifosi dell'Inter è soprattutto il polpaccio di Sneijder che dovrebbe cominciare dalla panchina, lasciando spazio a Kharja dietro le due punte Etòo e Pazzini. Senza Maicon, squalificato, sarà Nagatomo ad occupare la fascia destra con Chivu a sinistra, mentre i due centrali saranno Lucio, e molto probabilmente Ranocchia. Nel centrocampo schierato a tre, sarà Stankovic a prendere le chiavi del gioco nerazzurro, con Zanetti alla sua destra e Thiago Motta a sinistra.

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