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L'attesa in città e la speranza nella cabala

La finale si giocherà il 29 maggio: sette anni fa, nella stessa data, i rosanero tornerano in serie A dopo più di 30 anni. A Roma i tifosi saranno più di trentamila

PALERMO. Il Palermo si è visto strappare dalle mani una Coppa Italia, quella del 1974, ai calci di rigore; Delio Rossi, invece, il 'suo' trofeo di Lega lo ha vinto proprio dal dischetto, il 13 maggio 2009, nella finale contro la Sampdoria, sconfitta per 6-5 (1-1 dopo i supplementari). Alzò la coppa al cielo, sempre sul terreno dell'Olimpico, lo stesso che alcuni giorni dopo avrebbe ospitato la finale di Champions League. Nel 2009, come quest'anno, l'ultimo atto del prestigioso torneo continentale per club opponeva Manchester United e Barcellona. Corsi e ricorsi storici. Suggestioni propiziatorie.    I tifosi del Palermo fanno appello anche alla cabala, per esorcizzare lo spauracchio-Inter e coltivare qualche speranza di bere nella coppa stregata. In quel trofeo che è diventato maledetto, per effetto delle sconfitta del 1974, contro il Bologna (appunto ai rigori, nella Capitale), e del 1979, contro la Juve del Trap, ma a Napoli (non ai rigori, ma quasi: ai supplementari).    


L'attesa in città si taglia a fette, la tensione è palpabile in ogni vicolo o quartiere del centro storico, in alcune zone è stata ripristinata la stessa coreografia ideata per la festa del ritorno in Serie A dopo oltre un trentennio. "Ho le stesse bandierine con la cordicella di sette anni fa - racconta Totò Palumbo, uno dei pochissimi che rimarrà a festeggiare, o a disperarsi (a seconda del risultato), in città - le ho conservate perché pensavo che un giorno il Palermo poteva festeggiare lo scudetto. Invece, le ho dovute tirare fuori per la Coppa Italia. Spero portino bene, come avvenne nel 2004, nello stesso giorno, il 29 maggio, della partita contro la Triestina, che ci diede la matematica certezza della A".    Domenica sera, vada come vada, dopo la partita contro l'Inter, in quanti penseranno che quella dell'Olimpico sarà stata l'ultima di Delio Rossi sulla panchina del Palermo? Nessuno, probabilmente, si preoccuperà di dare uno sguardo al futuro, ai campioncini con la casacca rosanero che fanno gola ai grandi club e che potrebbero lasciare la Sicilia. Tutti saranno impegnati a festeggiare, oppure a rammaricarsi, per la Coppa Italia: per una vittoria tanto attesa, o per la terza sconfitta in finale. In questo caso, quel trofeo diventerebbe definitivamente maledetto. Altro che stregato.   


Gli oltre 30 mila palermitani che si catapulteranno a Roma (le partenze sono già cominciate nel pomeriggio di oggi) con ogni mezzo, anche solo per dire 'c'ero anch'iò, sperano e sognano ad occhi aperti. Zamparini ha annunciato che porterà a Roma, in viaggio premio, tutti i dipendenti della società rosanero e che questa volta, anziché andare a fare un giro in taxi durante la partita, rimarrà seduto in tribuna. Una novità assoluta, per il patron, costretto una volta tanto a soffrire assieme ai tifosi. "Tanto - dice, sicuro - vinceremo 3-1 contro l'Inter. Se il Palermo riuscirà a subire non più di un gol, allora è fatta". I tifosi si chiedono, però, come potrà riuscirci una squadra che in campionato di gol ne ha subiti addirittura 63, risultando - dopo quella del Lecce - la difesa più perforata.

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