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Inchiesta Iblis, vertice in procura: "Nessun documento depositato su Lombardo"

Nell'operazione è indagato, per concorso esterno all'associazione mafiosa, anche il presidente della Regione. I sostituti hanno portato alla valutazione del procuratore capo facenti funzione, Michelangelo Patané, e del loro coordinatore, l'aggiunto Carmelo Zuccaro, una loro ipotesi di lavoro che prevederebbe il rinvio a giudizio di tutte e 56 le persone coinvolte

CATANIA. "Non c'e alcuna richiesta depositata nella cancelleria del Gip per l'inchiesta Iblis. Ogni altra valutazione è prematura, il nostro ufficio sta lavorando e continua a farlo con serenità". Lo afferma la Procura di Catania commentando indiscrezioni di stampa su sviluppi nell'operazione in cui è indagato, per concorso esterno all'associazione mafiosa, anche il presidente della Regione Siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo. Dagli uffici giudiziari si ricorda inoltre che "in questa fase documenti e atti sono coperti dal segreto istruttorio".    L'inchiesta è alle fase finali, anche perché deve essere chiusa entro il 3 novembre prossimo per scadenza termini, visto che ci sono indagati detenuti, e un'eventuale decisione del Gip non arriverebbe, verosimilmente, prima del prossimo ottobre. Per questo i sostituti che si occupano dell'inchiesta hanno portato alla valutazione del procuratore capo facenti funzione, Michelangelo Patané, e del loro coordinatore, l'aggiunto Carmelo Zuccaro, una loro ipotesi di lavoro che prevederebbe il rinvio a giudizio di tutti i 56 indagati.    


Secondo l'accusa, Raffaele Lombardo, attraverso altre persone tra le quali suo fratello Angelo, avrebbe "sollecitato Cosa nostra catanese a reperire voti per loro, e per i partiti in cui militavano durante competizioni elettorali ingenerando nella mafia la convinzione che loro fossero a disposizione per assecondare le esigenze della cosca Santapaola nel controllo di appalti, attività economiche, concessioni e servizi pubblici".   Tra gli indagati ci sono anche il deputato regionale del Pid ed ex sindaco di Palagonia, Fausto Fagone, per il quale la Cassazione ha rigettato ieri una richiesta di scarcerazione; il consigliere della Provincia di Catania dell'Udc, ma prossimo a passare al Pid, Antonino Sangiorgi; l'ex assessore del Comune di Ramacca, Giuseppe Tomasello; il consigliere dello stesso Ente, Francesco Ilardi e il deputato regionale ex Pdl Sicilia e adesso Gruppo misto, Giovanni Cristaudo.    Nel fascicolo confluiscono le indagini dei carabinieri del Ros di Catania, culminata con decine di arresti nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2010.

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