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Si nascondeva in villa confiscata alla mafia: preso latitante

Come nascondiglio Filippo Maurizio Polizzotto, 39 anni, da due anni ricercato per diverse condanne per rapine, furti e ricettazione, aveva scelto un bene tolto a Cosa Nostra. L'immobile, in via Trabucco era di Girolamo Biondino, autista personale del superboss Totò Riina

PALERMO. Villa panoramica a due piani con terreno annesso. Come nascondiglio Filippo Maurizio Polizzotto, 39 anni, da due anni ricercato per diverse condanne per rapine, furti e ricettazione, aveva scelto un bene confiscato alla mafia. La villa, in via Trabucco a Palermo, era di Girolamo Biondino, autista personale del superboss Totò Riina. L'immobile era stato sequestrato nel 1993, confiscato nel 1998 e assegnato al comune di Palermo dal Demanio nel 2007.   


Il Comune lo aveva poi dato in utilizzo a una comunità per minori, che poi non era risultata idonea alla gestione del bene. La villa era così tornata nella disponibilità del Comune di Palermo che non l'aveva più assegnata alle associazioni. Così Polizzotto, originario di Ficarazzi (Palermo) aveva deciso di trasferirsi lì con moglie e figli.     Quando i poliziotti del commissariato Zisa hanno sfondato la porta dell'abitazione, dopo l'informazione ricevuta da una fonte confidenziale, hanno trovato proprio la donna e le tre bambine. La moglie ha detto di non sapere nulla del marito, ma gli agenti, insospettiti dai cani che abbaiavano vicino a un mobile, si sono accorti di una botola sotto un tappeto. La scaletta in ferro conduceva in un appartamento sotterraneo, arredato nei minimi dettagli. Un vero e proprio bunker. L'uomo ha cercato di nascondersi dietro un muro, ma è stato subito scovato dagli agenti che lo hanno arrestato. Polizzotto, che era fuggito dagli arresti domiciliari, deve scontare 8 anni di reclusione inflitti dal Tribunale di Monza.

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