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Cammarata e Casteltermini, 4 arresti per mafia

I provvedimenti notificati ad Angelo Longo, Mariano Gentile, Giovanni Calogero Scozzaro e Vincenzo Giovanni Scavetto, al quale sono stati concessi i domiciliari. A parlare di loro anche molti collaboratori di giustizia

CAMMARATA. I carabinieri hanno smantellato i vertici del mandamento mafioso di Cammarata e Casteltermini, nell'Agrigentino, arrestando quattro persone tra cui uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo.
L'operazione, denominata in codice 'Kamarat', è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi, e dai sostituti della Dda Giuseppe Fici ed Emanuele Ravaglioli. I provvedimenti, emessi dal gip Fernando Sestito, sono stati notificati ad ANGELO LONGO 47 anni, MARIANO GENTILE, di 48, GIOVANNI CALOGERO SCOZZARO, di 53, e VINCENZO GIOVANNI SCAVETTO, di 71, al quale sono stati concessi i domiciliari. In particolare Angelo Longo, figlio del boss di Cammarata Luigi, è accusato di avere avuto un ruolo anche nel sequestro del piccolo Giuseppe di Matteo, il figlio del pentito Santino fatto poi sciogliere nell'acido su ordine di Bernardo Brusca.
Tutti gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa con l'aggravante della disponibilità di armi ed esplosivi per il conseguimento delle finalità dell'organizzazione. L'indagine ha preso spunto da una serie di operazioni antimafia condotte nell'agrigentino a partire dal 2000 e si è avvalsa anche delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia.

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