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Cefalù si divide su una statua di re Ruggero

Per tre anni l'opera è rimasta nei magazzini di Palazzo Riso a Palermo e ora è stata riportata alla luce per una degna sistemazione. Ma dove? Appello di Consolo e Maraini: non si collochi sul vecchio molo

CEFALÙ. Cefalù discute e si divide su una statua di re Ruggero. La leggenda racconta che fu proprio Ruggero a fare costruire il Duomo come atto di ringraziamento per uno scampato naufragio. Alla figura e alla storia del re normanno Cefalù è tanto legata da avere commissionato alcuni anni fa allo scultore Salvatore Salvato una statua in pietra alta sei metri. Per tre anni l'opera è rimasta nei magazzini di Palazzo Riso a Palermo e ora è stata riportata alla luce per una degna collocazione. Ma dove? In linea con la leggenda di Ruggero venuto dal mare un comitato cittadino ha pensato al molo della vecchia marina dove per tre giorni – dal 26 al 28 febbraio - è stato organizzato un programma di eventi.
Ma proprio la scelta del luogo sta suscitando accese discussioni. Molte le riserve sull'impatto della statua in un'area del centro storico. In campo sono scese anche due voci della cultura come gli scrittori Dacia Maraini e Vincenzo Consolo che da tempo hanno con la città un intenso rapporto culturale. Consolo è anche cittadino onorario di Cefalù, dove ha ambientato due dei suoi romanzi più noti: "Il sorriso dell'ignoto marinaio" e "Nottetempo casa per casa".
Maraini e Consolo sono contrari alla scelta del vecchio molo per collocare la statua. Per Maraini verrebbe alterato il "profilo del molo che, con i suoi caratteri megalitici, richiama alla mente l'impressione avuta di Cefalù dal geografo Edrisi che descriveva l'antica 'Gafludi', nel libro di Ruggero, come una fortezza fabbricata sopra gli scogli contigui alla riva del mare". Per Consolo la statua non dovrebbe stare né sul molo né in altri posti del centro storico.

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