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Scudetto al Milan, Allegri: è solo l'inizio

Il tecnico centra il tricolore alla prima stagione: "Questa squadra è una giusta miscela di vecchi e nuovi, tutti hanno dimostrato umiltà e sacrificio"

ROMA. Portato in trionfo dai suoi giocatori come il primo Sacchi nell'88. A 43 anni, Massimiliano Allegri, diventa il 4/o tecnico del Milan a vincere uno scudetto al primo tentativo, un anno più vecchio dell'ex ct azzurro di Fusignano, ma ben quattro anni più giovane di Capello (a segno nel '92) e Zaccheroni nel '99. Il 18/o scudetto del Milan, il suo primo, arriva appena al terzo anno di carriera in serie A dopo le due stagioni a Cagliari.
"Non mi rendo ancora conto di quello che è successo - ha confessato al termine della partita con la Roma - Per me è un momento bellissimo, forse domani riuscirò ad assaporarlo meglio. Non devo essere io a dire quanto la mia presenza è stata decisiva. Me lo sento mio, anche perché è normale che ci fosse qualche dubbio al mio arrivo a Milano, visto che avevo solo due anni di esperienza a Cagliari". "Gli esami fanno parte della vita - ha aggiunto - ma per me deve essere solo momento di partenza. Certo, sono strafelice e voglio ringraziare tutti, in primis i miei ragazzi, ma anche e soprattutto il presidente Berlusconi per avermi regalato quest'occasione unica. Sono stato fortunato perché dal mio arrivo ha investito davvero tanto".
Un successo arrivato matematicamente con il punto dell'Olimpico contro la Roma, che fa sì che per ora il Milan non lo festeggi davanti ai propri tifosi. "Era importante chiudere il discorso scudetto già oggi - ha sottolineato Allegri -.
Abbiamo riportato lo scudetto a Milano, sulla sponda rossonera, senza aspettare la prossima domenica. Da qualche settimana i nostri tifosi erano in ansia, anche perché aspettavano questo titolo da sette anni. Sono stati bravi i ragazzi a regalarglielo adesso, ora festeggeremo anche a Milano nel prossimo weekend".
Ma Allegri tiene a non prendersi troppi meriti e preferisce sottolineare quelli del gruppo."E' una giusta miscela di nuovi e vecchi - ha spiegato - Proprio loro sono stati bravi a trasmettere la mentalità vincente e un comportamento irreprensibile dentro e fuori dal campo. Sono incredibili, non basterebbe una stanza per contenere tutti i trofei che hanno vinto, eppure si sono messi a disposizione con tanta umiltà e sacrificio". "Questa è stata la ricetta di questa vittoria. Abbiamo cambiato tanto, ma le motivazioni, la disponibilità e il rispetto tra i ragazzi sono stati tra i motivi determinanti, 27 giornate in testa non sono un caso", ha rilevato. 

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