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Piana, striscioni contro Lele Mora Contestata la showgirl Cipriani

Sui balconi della cittadina sono stati affissi 40 cartelli di protesta nei confronti dell'ospite invitato dal sindaco alla sagra del cannolo

PIANA DEGLI ALBANESI. "Cannolo alla puttanesca? No Grazie". "Mora non sei gradito". Sono queste alcune delle frasi scritte su alcuni dei 40 striscioni affissi sui balconi di Piana degli Albanesi per contestare la scelta del sindaco Gaetano Caramanno di invitare Lele Mora alla Sagra dei Cannoli (Cannoli&Friends 2011), all'interno della quale l'amministrazione aveva inserito una giornata di ricordo delle vittime della strage di Portella della Ginestra, con l' inaugurazione dell'affresco raffigurante il Cristo conciliatore, dedicato alla memoria dell'eccidio. Cerimonia quest'ultima che é stata rinviata.     
"Il sindaco ha fatto un passo indietro", dice uno dei contestatori, Giancarlo Cuccia. Ribatte Caramanno: "La polemica nasce per minimizzare quanto l' amministrazione ha fatto per la riqualificazione del sito dove avvenne la strage. Era nostra intenzione aprire una nuova fase di riscatto al di là della retorica. Mora rappresenta un bersaglio politico. Ma noi gli siamo grati: è stato uno dei principali sponsor della manifestazione".
Anche la showgirl Francesca Cipriani che stava presentando la realizzazione di un cannolo gigante a Piana degli Albanesi è stata contestata da un centinaio di persone. E' stato anche affisso uno striscione con scritto "SI Sagra, NO Mora" calato di fronte al palco dove si svolgeva la manifestazione Cannoli&Friends.
Giusto venerdì scorso la procura di Milano ha chiesto per il manager di artisti il rinvio a giudizio con l'accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile per il caso Ruby. Le polemiche sulla sagra esplosero il 29 aprile. Vi fu una vera e propria levata di scudi contro la kermesse turistico- culinaria.    
"E' come mettere insieme il sacro con il profano. Bisogna avere rispetto per  Portella, non si può accomunare la prima strage di Stato a un evento commerciale", affermarono sindacati e i familiari delle vittime dell'eccidio.

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