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Bin Laden, il blitz ora per ora

Settantanove commando in azione ad Abbottabad per l’operazione Geronimo. Ecco come la Cia è arrivata al ricercato numero uno al mondo

NEW YORK. Commando a bordo di elicotteri, Barack Obama e i vertici dell'amministrazione Usa asserragliati alla Casa Bianca con il capo della Cia che racconta i momenti salienti dell'operazione "Geronimo", quella che ha portato all'uccisione di Osama bin Laden. A Washington era il pomeriggio di domenica 1 maggio, a Abbottabad, in Pakistan, la notte di lunedì 2 maggio. Ecco come la Cia, 79 uomini e 4 elicotteri sono arrivati al leader di Al Qaida.

IL 'CORRIERE' DI BIN LADEN - Sono stati gli interrogatori ad alcuni detenuti, in particolare Khaled Sheikh Mohammed (la mente dell'11/9) e Abu Faraj al Libi (il capo operativo di Al Qaida) a mettere la Cia sulla pista giusta: trovare il 'corriere'.

UNA SUZUKI BIANCA A PESHAWAR - Dopo anni di piste rivelatisi infondate, la prima indicazione sul corriere (di cui non è stato rivelato il nome) risale al luglio scorso. Agenti pakistani della Cia lo individuano a Peshawar, a bordo di una Suzuki bianca. Lo spiano per oltre un mese in tutti i suoi spostamenti in Pakistan. Inconsapevole, l'uomo li guida alla fine di una strada sterrata di Abbottabad, in un grande edificio a tre piani diverso da tutto ciò che gli sta intorno.

AD ABBOTTABAD, 'IN PIENA VISTA' - Servendosi anche di satelliti, la Cia spia per mesi la casa. I sospetti crescono. L'edificio, del valore di 1 milione di dollari, non ha linea telefonica o servizio internet. E gli occupanti non portano la spazzatura in strada, come tutti, ma la bruciano all'interno del cortile. Bin Laden potrebbe davvero essere lì. Tutti pensavano fosse in una caverna in montagna, "invece era in piena vista" ha commentato il capo dell'antiterrorismo della Casa Bianca, John Brennan.

PANETTA INFORMA OBAMA - Abbottabad viene monitorata per mesi. La Cia giunge alla "ragionevole certezza" che lì si nasconde Bin Laden. Panetta informa Obama. Su suo consiglio chiama poi il capo delle Forze Speciali del Pentagono, William McRaven.

OPERAZIONE STUDIATA DA MARZO - Il 22 marzo Obama convoca il suo team per la sicurezza nazionale e espone le opzioni elaborate da McRaven: un raid con elicotteri; un bombardamento con B-2; un blitz congiunto con le forze pakistane. Si opta per il raid, da affidare ai Navy Seal. Gli uomini rana cominciano a pianificare l'operazione.

28 APRILE, OBAMA CONVOCA FEDELISSIMI - Il giorno dopo aver mostrato il suo certificato di nascita (e aver sottolineato che "queste idiozie distolgono il Paese da cose più importanti"), Obama convoca il suo team. Si studiano tutti i possibili scenari negativi nel caso in cui qualcosa vada storto.

29 APRILE, OBAMA: 'PARTIAMO' - Venerdì 29 aprile Obama dà il via libera: "Partiamo". E sabato, prima di andare alla cena con i corrispondenti (per tradizione caratterizzata da battute e risate collettive) chiama McRaven: "Buona fortuna".

RAID SCATTATO DALL'AFGHANISTAN - Il raid scatta dalla base di Jalalabad,in Afghanistan: 79 uomini per 4 elicotteri, due servono per l'eventuale piano B nel caso in cui qualcosa andasse storto. In Pakistan è da poco passata la mezzanotte, a Washington le 3 del pomeriggio. Nella Situazion Room, con Obama, ci sono Joe Biden, Hillary Clinton, Robert Gates. Panetta è alla Cia a Washington, per fare da 'ponte' di collegamento.

BIN LADEN-'GERONIMO' - 'Geronimo': questo il nome in codice dato a Bin Laden. Dalla Situation Room si segue in tempo reale il raid. Silenzio tesissimo, solo la voce di Panetta lo rompe di tanto in tanto con informazioni secche: 'Bersaglio raggiunto'. 'Elicottero in stallo', 'Geronimo a tiro'. Silenzio. Lungo.

BIN LADEN UCCISO CON DUE COLPI - Il raid dura in tutto 40'. Tre uomini vengono uccisi all'entrata della casa. Sono il corriere, suo fratello, il figlio di Bin Laden, Hamzan. Viene uccisa anche una donna da loro utilizzata come scudo umano. Non é la moglie di Bin Laden. Bin Laden è al terzo piano della casa. Indossa il copricapo e una 'shalwar khameez', la tunica e i pantaloni tradizionali. Oppone resistenza. Viene raggiunto da due colpi, uno al torace, l'altro sopra l'occhio sinistro.

UNA FOTO PER RICONOSCERLO - Uno degli uomini rana scatta una foto al volto, la scarica in un programma apposito, la risposta arriva subito: è "al 95%' di Bin Laden. La squadra sale sull' elicottero di salvataggio, l'altro in stallo viene fatto saltare. In pochi secondi i 79 uomini del commando e il cadavere di Bin Laden sono lontani. Nel silenzio teso della Situation Room, a Washington, arriva la conferma: 'Geronimo EKIA' (Enemy Killed in Action). Ancora silenzio. Ancora lungo. E' Obama a romperlo dopo alcuni minuti: "We got it", 'lo abbiamo preso'.

SEPOLTO IN MARE - Il cadavere di Bin Laden viene portato sulla portaerei Carl Vinson, lavato, avvolto in un lenzuolo bianco. E sepolto in mare dopo un rito religioso islamico pronunciato in inglese e tradotto in arabo da una persona madrelingua.

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