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Via Crucis, Papa: "Disordine del cuore sfregia ingenuità dei piccoli"

Benedetto XVI lancia un messaggio in cui, all'interno di una più ampia riflessione sul tema del peccato e sull' "ora delle tenebre", si torna ad accennare al dramma della pedofilia

ROMA. Il "disordine del cuore sfregia l'ingenuità dei piccoli e dei deboli". E' un messaggio forte quello contenuto nella preghiera che ha aperto la tradizionale Via Crucis al Colosseo presieduta dal Papa. Un messaggio in cui, all'interno di una più ampia riflessione sul tema del peccato, sull' "ora delle tenebre", si torna ad accennare al dramma della pedofilia. Ma sono stati anche tanti altri i richiami e le sollecitazioni giunte da questa Via Crucis cui hanno partecipato centinaia di persone, tutte con il loro lumino stretto in mano.    
Durante il percorso che rievoca gli ultimi momenti della vita di Cristo, dalla condanna a morte fino alla crocefissione e alla sepoltura, il vicario del Papa, scandito dalle voci dell'attrice Piera Degli Esposti e dal primo speaker della Radio Vaticana, Orazio Coclite nel ruolo di lettori, il cardinale Agostino Vallini ha portato per la prima e per l'ultima stazione, la croce, che poi, di mano in mano, è passata a una famiglia romana con i suoi cinque figli, a un malato, a due suore agostiniane, a due frati di Terra santa, a una famiglia etiope, a un frate francescano egiziano, e a una ragazza egiziana. Medio Oriente, Egitto, Etiopia, non sono terre scelte a caso, perché in queste terre, anche di recente, i cristiani sono stati oggetto di violenze, attacchi, uccisioni.    
Ma questa è stata anche la Via Crucis delle donne. Di una donna, suor Elena Manganelli, madre agostiniana, sono le immagini che hanno illustrano le varie stazioni. E sempre una donna, suor Maria Rita Piccione, anche lei agostiniana, ha scritto su richiesta del papa le meditazioni.     
E' nelle sue parole, che Benedetto XVI ha fatto proprie, che torna a riecheggiare quel richiamo a non toccare i piccoli e i deboli, espresso con sensibilità tutta femminile. Nei testi scritti dalla religiosa c'é l'uomo di fronte al suo "cuore meschino", "preso dalla contabilità del proprio benessere", c'é l'invito a non cedere alle "varie maschere della menzogna" che "deridono la verità", e alle "lusinghe del successo" che "soffocano l'intimo richiamo dell'onestà ". C'é poi l'esportazione a "riconoscere le ferite delle nostre infedeltà e delle nostre ambizioni, dei nostri tradimenti e delle nostre ribellioni". E poi un monito: "Il disordine del cuore sfregia l'ingenuità dei piccoli e dei deboli". Pensare ai bambini vittime di violenza è inevitabile. Tanto più che proprio ieri Ratzinger ha ricordato "tutta la vergogna per i nostri errori", opponendo ad essi gli "esempi luminosi" che arrivano da uomini di fede, con Wojtyla, presto beato, e che agiscono come un riscatto.    
L'idea della rinascita, del rinnovamento è stato il nocciolo delle parole che Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli al termine della via Crucis. "La croce - ha detto - non è il segno della vittoria della morte, ma il segno luminoso della vastità dell'amore di Dio. Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nel buio della nostra vita fino a tenderci la mano. Fissiamo il nostro sguardo su Gesù crocifisso - ha aggiunto - e chiediamo nella preghiera: illumina il nostro cuore, fa morire in noi l'uomo vecchio legato all'egoismo, al male, al peccato. Rendici uomini nuovi, uomini e donne trasformati, animati dal tuo amore".

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