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Gesip, il sindaco: andrò a Roma e non tornerò senza i fondi

Diego Cammarata volerà a Roma martedì dove “si sta lavorando su due direzioni: ottenere i finanziamenti che servono per gli stipendi e chiudere la questione con un intervento strutturale”

PALERMO. «Martedì andrò di nuovo a Roma e non tornerò senza i finanziamenti», lo afferma il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, uscendo allo scoperto sulla questione della protesta Gesip, portata avanti in questi giorni dagli operai. Ne approfitta anche per condannare gli episodi violenti. «Non accetto il fatto che vengano presi di mira la città e gli uffici comunali. - dice - Con la violenza non si risolvono le cose, si aggravano soltanto». Il primo cittadino assicura, poi, che «la politica sta facendo il suo dovere e non se ne sta lavando le mani», ma chiama in causa anche il governo regionale e nazionale, spiegando che siamo davanti «alla patologia di una partecipata nata come contenitore per arginare un'emergenza sociale. Il Comune non poteva accollarsi per intero la responsabilità del suo andamento».
«A Roma si sta lavorando su due direttrici: – aggiunge Cammarata – risolvere il problema dei fondi che servono per gli stipendi e chiudere la questione con un intervento strutturale». Si sta studiando, infatti, un piano che metta ordine al personale che grava sul bilancio comunale. E martedì volerà a Roma anche il liquidatore di Gesip, Massimo Primavera, per incontrare un dirigente messo a disposizione dal ministro Sacconi. «Abbiamo ottenuto l'appoggio del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, - conferma il sindaco - al quale abbiamo dimostrato che dal 2001 ad oggi il personale è diminuito». Intanto, l'opposizione va all'attacco. «A Palermo la democrazia è sospesa – afferma il consigliere di Idv, Salvatore Orlando – dirigenti e funzionari sono stati abbandonati da un sindaco latitante». «L'unica soluzione è l'internalizzazione di questi lavoratori – spiega Nadia Spallitta di Sinistra economia e libertà.

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