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Palermo, pareggio spettacolo a San Siro

Finisce 2 a 2 la semifinale di andata della Coppa Italia. Pastore ed Hernandez rispondono ad Ibra, ma Emanuelson pareggia a pochi secondi dalla fine

MILANO. Alzi la mano il tifoso rosanero che non avrebbe firmato con la Mont Blanc più costosa al mondo per questo risultato a San Siro. Il 2-2 contro il Milan nella semifinale d’andata di Coppa Italia vale tantissimo in vista del ritorno al Barbera. Eppure c’è spazio anche per un pizzico di rammarico. Perché non si tratta di un pari strappato in casa della capolista in campionato, tutt’altro. È stato il Milan, dopo il vantaggio in apertura, a dover poi inseguire il Palermo, capace di ribaltare il risultato grazie ai colpi della meglio gioventù rosanero.


Già, perché una delle notizie più belle della serata sta nei giovani talenti rosanero che stasera non hanno tradito. Come può cambiare tutto nel giro di 17 giorni. Dai fischi e gli insulti del 3 aprile al Barbera al ritorno in pullman da Catania, oggi sono stati solo applausi per Pastore e Hernandez. I loro gol sono tanto belli quanto pesanti come dei macigni. Peccato per non aver saputo cavalcare il momento per riuscire anche a triplicare sull’1-2. E sarebbe anche ingeneroso mettere sotto accusa la squadra per il pari subito. Gli uomini di Rossi, anche dopo il vantaggio, non hanno mai accusato la manovra dei rossoneri. Se hai gente come Ibra, però, sai che tutto può succedere. E allora sai che ti può graziare, come ha fatto nel primo tempo davanti a Sirigu, ma ti può punire come ha fatto col gol e l’azione che ha portato al pari di Emanuelson.



La partenza è di quella da brividi. Al 3’ Ibrahimovic punisce subito il Palermo, colpendo al volo il perfetto cross di Oddo. Male in questo frangente la difesa che invece di stringere le marcature ha tentato un improbabile fuorigioco. Cassani, in particolare, si dimentica letteralmente il colosso svedese. Partita subito in salita, dunque, per gli uomini di Rossi. Ed è ancora più difficile considerando l’ottimo atteggiamento del Milan. I rossoneri, infatti, sono sempre molto aggressivi e per i portatori di palla rosanero fare tre passaggi di fila è un’impresa nei primi minuti. Ed è qui che c’è bisogno dei colpi dei campioni. Finalmente Pastore.


Al 13’ è perfetta la triangolazione di tra Pastore e Pinilla, che permette al Flaco di superare la “ bella statuina” Papastathopoulos e di chiudere il diagonale che batte Amelia. Pari fondamentale per il Palermo per due ragioni: per spegnere un Milan che stava acquisendo troppa sicurezza e per il fatto di avere segnato fuori casa. I rosa, però, tornano a rischiare. Merito dei padroni di casa che ricominciano ad alzare il ritmo della partita. E al 27’ Ibra grazia letteralmente la difesa rosa. A tu per tu con Sirigu decide per la soluzione altruistica e l’assist per Boateng viene anticipato da Bovo. Dura poco però questa fase. E Pastore ricorda al Milan che il Palermo è vivo e al 38’ con un grande slalom fa correre un brivido sulla schiena dell’ex Amelia con un diagonale che esce di centimetri. L’ultima emozione del primo tempo la regala Ibrahimovic con Sirigu che salva. Un primo tempo che ha visto un buon Palermo che ha saputo reagire con tenacia e raziocinio allo svantaggio iniziale.



Rossi comincia la seconda frazione di gioco con un cambio che stupisce. Fuori Pinilla, dentro Ilicic. Ma il tecnico di Rimini ha ragione. Al 52’ Ilicic fa ripartire l’azione, Pastore rifinisce e Hernandez con un siluro da posizione defilatissima manda il suo sinistro sotto l’incrocio. È un Palermo bello a vedersi ora. L’ingresso di Ilicic rende la squadra più corta e la manovra dei rosa è fatta spesso di tocchi di prima. La risposta del Milan però è tranquillamente controllata dai rosanero. E allora lo schema diventa “palla a Ibra che ci pensa lui”. E purtroppo così è per il Palermo al 76’. Lo svedese fa a sportellate con mezza difesa rosanero, finché il rimpallo decisivo arriva sui piedi di Emanuelson che fulmina Sirigu. La partita è emozionante, le squadre sono spaccate in due e al 78’ Pastore ha la palla del 2-3 gentilmente concessa dalla ditta Papastathopoulos- Oddo, ma il Flaco si perde sul più bello davanti ad Amelia che lo ipnotizza. All’86’ fuori Pastore per Miccoli. La missione di Rossi è mettere la palla nel congelatore.



Le squadre sono stanche e finisce così in parità. Tutto rimandato al match di ritorno al Barbera il 10 maggio. Proprio questo era l’obiettivo della banda Rossi. Giocarsi tutto al Barbera. Uno stadio che verosimilmente sarà gremito per spingere i rosa verso l’impresa. Perché, come dirà certamente Rossi, non è stato fatto ancora nulla.

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