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Beatificazione di Giovanni Paolo II, pellegrinaggio dalla Sicilia

A Roma numerosi gruppi il primo maggio per partecipare alla cerimonia. Iniziativa dell'Arcidiocesi di Palermo

PALERMO. Numerosi gruppi di pellegrini giungeranno da varie parti del mondo per partecipare alla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II, il primo maggio prossimo. Le stime della Santa Sede prevedono che un grande afflusso si concentrerà a piazza San Pietro. Hotel e bed & breakfast hanno già fatto registrare il sold out, mentre i prezzi dei pochi biglietti delle compagnie aeree ancora a disposizione sono cresciuti esponenzialmente. 
In un quadro caotico, a muovere anche un gruppo di pellegrini palermitani, che vivrà da vicino l'evento, è la devozione. O forse il bisogno di rendere grazie con la propria presenza a un uomo «venuto da lontano, dall'altrove dello Spirito». A dare loro l'occasione è un pellegrinaggio di tre giorni organizzato dall'Arcidiocesi di Palermo. Un'iniziativa che prevede tappe intermedie in alcuni santuari, come quello di Pompei, per giungere la sera del 30 aprile a Roma. Le iscrizioni sono ancora possibili, ma già sono state registrate varie adesioni. Ci sarà chi non ha mai avuto la possibilità di vedere personalmente il Pontefice polacco. Così la propria presenza vuole essere «manifestazione d'affetto verso quell'uomo che con la sua azione si è fatto emblema dell'opera di Dio nella storia», afferma Girolamo Guddo, che si recherà a piazza San Pietro con la famiglia. «Lo abbiamo sempre seguito in televisione. Ma ci è sembrato molto vicino grazie alle sue doti di comunicatore». 
Sarà parte del gruppo anche chi ha intrecciato la propria vita per pochi attimi con quella di Karol Wojtyla. Michela Di Giovanni lo ha incontrato a Palermo in occasione della visita del 1982. Di quell'evento ricorda la propensione del Papa ad avvicinarsi alla gente, ad abbracciarla. Gesti che «mi hanno fatto capire l'essenza di un Papa rimasto uomo», spiega. Nel tempo la stima personale è diventata devozione. E con la beatificazione viene sancita ufficialmente. Anche se è per i più un atto scontato. «Per noi era già Santo nel giorno della sua morte». 
Qualcuno è intimorito dalla fatica che si prospetta non indifferente. Già alle prime ore dell'alba il gruppo di pellegrini, al quale attualmente si è aggregato qualcuno proveniente anche da altre parti della Sicilia, sarà nei pressi di piazza San Pietro. Ma probabilmente nella sera precedente alla cerimonia potrebbe unirsi alla preghiera di chi veglierà in una delle sei chiese che resteranno aperte per l'occasione. «Però la gioia sarà più grande della fatica», aggiunge Michela Di Giovanni. A curare l'organizzazione del pellegrinaggio è monsignor Giuseppe Oliveri, che ribadisce come la partecipazione sia dovuta soprattutto alla vicinanza spirituale ostentata da Giovanni Paolo II a tutti gli uomini. «Un rapporto vissuto dalla gente prima all'insegna della simpatia, poi dell'affetto e, infine, della devozione». Mentre a Roma si svolgerà il rito, a Palermo l'evento avrà un'attenzione particolare nella parrocchia di San Francesco di Sales. In una cappella dedicata alla Divina Misericordia, celebrazione istituita proprio dal Pontefice polacco, sarà collocata una sua statua. La prima in città disponibile al culto dal momento successivo alla funzione.

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