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Rossi: "Voglio giocatori uniti per il bene della squadra"

Gruppo compatto con un unico obiettivo: il meglio per il Palermo. E' quanto chiede l'allenatore rosanero ai suoi calciatori alla vigilia della sfida col Cesena. Senza Pastore e Ilicic, torna Miccoli.

PALERMO. Uniti per un obiettivo comune: il bene del Palermo. È questo il concetto più volte snocciolato oggi da Delio Rossi in conferenza stampa allo stadio Barbera. Il tecnico sa bene che verso fine stagione qualcuno può preoccuparsi principalmente «di curare il proprio orticello». Figuriamoci nella situazione in cui si è cacciato in questo momento il Palermo. Ecco, il suo primo compito da quando è tornato sulla panchina rosanero è stato proprio questo: cercare di riportare i giocatori sulla stessa strada. È un Delio Rossi sereno quello che si è presentato oggi davanti ai giornalisti. Parla della sfida di domani con il Cesena, del caso Miccoli e del clima di contestazione di questi giorni da parte dei tifosi.

Squadra frastornata. Il prologo è dedicato alla sua “prima” settimana di allenamenti. «La squadra era frastornata. Ma questa settimana, dopo il discorso iniziale coi giocatori, abbiamo lavorato come bisogna fare per preparare una partita. Ora abbiamo un solo modo di parlare, il campo, sapendo che il bello del calcio è che le cose cambiano nel giro di pochissimo. Basta vedere la situazione dell’Inter passata dal trionfo alla disperazione nel giro di quattro giorni. come sta fisicamente il gruppo? Io posso avere delle sensazioni e secondo me la squadra non sta male. Ma la fotografia sarà la partita».

Uniti per il bene del Palermo. Dallo stato di forma il tecnico di Rimini passa poi a parlare dell’aspetto psicologico dei giocatori, che probabilmente in questi giorni lo ha impegnato maggiormente rispetto ai dettami tecnici e tattici. «Io mi aspetto di trovare un filo comune in tutti nelle prossime sette gare, anche da chi ha giocato di meno. Avrò bisogno che tutti siano concentrati, che stiano sul pezzo. Devono sapere che l’interesse comune deve prevalere su quello personale».

Affidamento a schemi collaudati. Non si sbilancia come è suo solito modo di fare sugli undici da mandare domani in campo. Rossi domani dovrà fare a meno contemporaneamente di Ilicic e Pastore. Meglio allora affidarsi a schemi e moduli collaudati. «Il mio primo problema in tempi così limitati e stretti è dare sicurezza alla squadra, senza fare degli esperimenti – si limita a dire Rossi -. Ora devo fare giocare chi è più padrone della situazione. Ritorno difesa a quattro? Non dobbiamo dare nulla per scontato. Non si può dire, inoltre, che le ultime quattro partite con me in panchina il Palermo abbia giocato bene o male. Le ultime gare il Palermo non le ha giocate».

Miccoli in campo per dimostrare proprio valore. Chi è ormai praticamente sicuro di un posto da titolare domani contro il Cesena è il capitano Fabrizio Miccoli. Una settimana difficile per il numero 10 rosanero al centro delle polemiche e della querelle tra Cosmi e Zamparini. «Non stiamo parlando di un bambino – spiega Rossi -, ma di un professionista. Ha un’esperienza tale che può superare questi momenti. Ora lui può andare in campo e dimostrare il suo valore».

Ipotesi Liverani. Una sorpresa in campo domani potrebbe essere, invece, Liverani. «Può esserci ancora spazio per lui. Quando, però, mi accorgo che qualcuno stacca la spina, lo lascio fuori io. Non è il caso di Liverani».

Giusta rabbia dei tifosi ma... Rossi poi tiene anche a dedicare del tempo ai tifosi e al loro momento di rabbia e contestazione.«Da un anno e mezzo sono qui, conosco i tifosi del Palermo e li capisco. So che non sono nello stato d’animo migliore in questo momento e che non vivono nel massimo dell’entusiasmo. Ma sono certo che si stringeranno attorno a noi. Anche perché finché la palla rotola, è giusto incitare. Quindi per ora lasciamo da parte tutti i discorsi Miccoli, Liverani, Zamparini, Sagramola, Sabatini. Poi a fine stagione facciamo tutti i discorsi che vogliamo. Per ora cerchiamo di dimostrare di essere da Palermo. Gli uomini si vedono nelle difficoltà e la gente sarà dalla parte nostra».

"Sono tornato perché...". Rossi parla anche dell’avversario di domani, il Cesena, spiegando che si aspetta un avversario col coltello tra i denti, tipico di chi si gioca la salvezza fino all’ultimo minuto. E chiarisce quali sono i tre fattori che lo hanno spinto a ritornare a Palermo. «Sono tornato per la gente e per la squadra e perché sono una persona orgogliosa. Queste sono le uniche motivazioni che mi hanno fatto tornare, non ce ne sono altre».

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