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Lampedusa, migranti dispersi in mare: ricerche in corso

Sarebbero 130-150 i clandestini non ancora rintracciati. Recuperati 20 cadaveri, in salvo 48 persone. Sarebbero partiti in 300 dalla Libia. Tra le vittime anche donne e bambini

LAMPEDUSA. Sono decine i cadaveri che l'equipaggio dell'elicottero della Guardia di finanza ha visto in mare, nell'area dove il barcone dei migranti é naufragato. Lo riferiscono al loro rientro i piloti che hanno volato dalle 10.30 alle 12.30 per fornire assistenza agli uomini della Capitaneria di porto che coordina i soccorsi.    "Abbiamo sperato di vedere qualcuno che alzasse il braccio - dicono - ma non è accaduto. Tra i cadaveri, difficili da quantificare, anche corpicini di bambini". I cadaveri galleggiano a gruppi nello specchio d'acqua, dice l'equipaggio della Gdf, e questo consente di compararne le dimensioni: purtroppo ci sono anche bambini. L'elicottero è tornato alla base per rifornirsi e si alzerà di nuovo in volo. 


"Era buio pesto, non si vedeva nulla neanche con le foto elettriche, ma ho sentito le grida di queste persone e così le ho salvate". E' il racconto del comandante Francesco Rifiorito, che navigava nel canale di Sicilia sul moto peschereccio 'Cartagine' della flotta di Mazara del Valle.    L'imbarcazione si trovava a dieci miglia dall'area in cui è avvenuta la sciagura. "Alle due di stanotte abbiamo ricevuto via radio l'allarme della Capitaneria di Porto e ci siamo subito diretti sul luogo. Quello che abbiamo visto è incredibile: c'erano teste che comparivano e scomparivano e gente che urlava. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo".

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