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Ruby, conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato: sì della Camera

l'Aula ha approvato con 12 voti di scarto (314 a 302) la proposta della maggioranza. Il Pd: "Altra pagina vergognosa, 330 voti Berlusconi se li sogna". Bossi: "Bastano". Domani la prima udienza del processo: no a fotografi e a tv

ROMA. L'Aula della Camera ha approvato la proposta avanzata dalla maggioranza di sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sul caso Ruby. La proposta è passata per 12 voti di scarto. La votazione è avvenuta con il sistema elettronico.

Banchi del governo al gran completo nell'Aula della Camera per la votazione sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby. In Aula c'erano praticamente tutti i ministri tranne il presidente del Consiglio: alla poltrona da lui usualmente occupata c'era il ministro Michela Vittoria Brambilla, tra i ministri Umberto Bossi e Franco Frattini. I banchi erano talmente pieni di ministri e sottosegretari che i ministri La Russa e Meloni non hanno trovato posto ed hanno dovuto accomodarsi ai banchi da deputato.

I deputati Daniela Melchiorre, Italo Tanoni e Aurelio Misiti, hanno votato insieme alla maggioranza a favore del conflitto di attribuzione in aula alla Camera. I tre parlamentari, subito dopo il voto hanno cominciato a parlare tra di loro, sempre più isolati dai colleghi delle opposizioni. "Finalmente - commenta un deputato del centrosinistra - hanno gettato la maschera. Alcune volte infatti non votano, altre votano con l'opposizione e adesso hanno deciso di schierarsi con il centrodestra. Vediamo quanto questa volta tengono ferma la loro posizione...".


Prima che esprimessero il loro voto deputati del Terzo Polo avevano provato a convincerli a schiacciare la lucina verde, così come il resto del centrosinistra, ma loro, imperterriti, prima hanno coperto con la mano la spia luminosa per non far vedere cosa votavano, poi, invece, non hanno più avuto alcuna remora nel far capire la loro reale intenzione.  Il conflitto di attribuzione è passato nell'aula della Camera per 12 voti di differenza tra il voto di maggioranza (314) contro quello delle opposizioni (302). "I 330 - commenta il capogruppo Pd Dario Franceschini - Berlusconi se li è sognati di notte. Sono arrivati a 314 e quindi i 330 sono un miraggio del premier che come tutti i miraggi si allontana". "Oggi abbiamo assistito ad un'altra pagina davvero vergognosa. E' straordinario come i banchi del governo erano pieni e un ministro degli Esteri che, in piena crisi internazionale, passa le sue giornate a votare in difesa del premier". Ha sottolineato Franceschini.  "Bastano". Questa la risposta del ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ai giornalisti che a Montecitorio gli domandavano un commento sullo scarto di soli 12 voti sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby.


La Procura generale di Milano intanto non cambia idea sul provvedimento con cui la scorsa settimana e' stato vietato l'accesso al Palazzo di giustizia di Milano alle telecamere e ai fotografi che in molti hanno chiesto l'accredito per partecipare al processo di domani nel quale e' imputato Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Nonostante le riunioni tra i vertici degli uffici e i tentativi di mediazione anche per salvaguardare il diritto di cronaca, da quanto e' stato fatto sapere, la decisione rimane quella di non fare entrare in Tribunale i cameraman e i fotografi. E' consentito l'accesso invece alle radio e dunque anche alle registrazioni audio e ai giornalisti della carta stampata.

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