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Lampedusa, la tregua è già finita

Mentre l'isola assaporava i primi sorsi di normalità, tre barconi sono arrivati in porto nel giro di un paio d'ore. Clandestini anche dalla Libia. Quasi mille migranti nuovi nel giro di un giorno

LAMPEDUSA. La tempesta dopo la quiete. A Lampedusa la tregua non ha retto: già ieri sera, mentre l'isola assaporava i primi sorsi di normalità, tre barconi sono arrivati in porto nel giro di un paio d'ore. E nella calma piatta di stamane una carretta con 400 a bordo è scivolata fino a spiaggiarsi a Cala Croce: uno sciame di extracomunitari si è sparso per le contrade dell'isola, dove i carabinieri l'hanno bloccato.   


La parziale novità consiste nel fatto che arrivavano dalla Libia, rotta molto frequentata fino al 2008 e poi ripresa con gli sporadici arrivi delle scorse settimane. Gli operatori umanitari si sono dovuti barcamenare in una babele di lingue: gli immigrati sono somali, eritrei, etiopi, nigeriani, burkinabé, ghanesi, maliani, pakistani, bengalesi, gambiani e si aggiungono ai tunisini arrivati oggi e a quelli che da giorni o settimane sono ricoverati nel centro d'accoglienza. Il numero fa 1.500 o poco più, cifra a cui la giornata di oggi ha dato un notevole contributo.    Quelle compiute dalla macchina dei trasferimenti sembrano le fatiche di Sisifo: se quattromila migranti sono andati via in tre giorni, lasciandone circa 600 nel centro d'accoglienza, oggi ne sono arrivati 917. L'equazione che tende a zero è solo un insoddisfatto desiderio degli uomini delle forze dell'ordine, che con i mezzi a loro disposizione ne hanno portati via 300 in aereo con destinazione Bari. Non è invece partita la nave "Flaminia", che per tutto il giorno è rimasta al molo di Cala Pisana in attesa di ordini, che in serata sono arrivati: indietro tutta.   


E Trapani stamani ha accolto nella tendopoli di Chinisia 700 stranieri. Nessuna protesta da parte degli abitanti, ma a lamentarsi ci ha pensato il sindaco, chiedendo risarcimenti per i disagi del proprio territorio.    Il risarcimento che invocano i 171 minori - secondo il dato fornito da 'Save the children' - ancora presenti nell'isola, consiste invece in un viaggio che li porti via da Lampedusa. Vanno via a piccoli gruppi: 70 ieri, 40 oggi. E per ognuno che parte due si ribellano e scoppia la rivolta. E' accaduto anche oggi, era accaduto ieri e il giorno prima, quando i giovani avevano dato fuoco a una struttura della parrocchia e compiuto atti di autolesionismo. Nel pomeriggio hanno parzialmente ripetuto il copione: un paio di ragazzi si sono feriti al torace e all'addome usando lamette o pezzi di vetro; venti sono scappati attraverso un foro praticato nella rete di recinzione del Cpt e sono stati subito riacciuffati. Erano andati verso il porto, in cerca di una nave che li prendesse a bordo. Hanno trovato la polizia. E domani, c'é da scommetterci, si ricomincia.   


ntanto, fuori dal Cpt, continua il lento ritorno alla normalità: al porto vecchio si lavora di gomito per ripulire la banchina e togliere l'immondizia accumulata sulla cosiddetta "Collina della vergogna", dove per giorni hanno dormito e bivaccato fino a cinquemila extracomunitari. Ma ancor prima che l'isola sia tirata a lucido, è arrivata una troupe di cameramen inviata dal ministero del Turismo con un compito che non sembra il più urgente: iniziare le riprese per realizzare uno spot pubblicitario che porti visitatori nell'isola, una volta famosa per la Spiaggia dei conigli e oggi cinicamente definita da qualcuno "Hotel Africa".    In quest'opera di maquillage ci mette del suo anche il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, il quale ha detto che qualora la Sicilia dovesse ospitare la finale di Miss Italia, la candidata numero uno sarà Lampedusa, dove il Comune ha preso molto sul serio l'ipotesi annunciata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di costruire un campo da golf: nel piano triennale delle opere pubbliche, redatto dall'amministrazione, sotto la voce "Riqualificazione ambientale" è comparsa la realizzazione dell'impianto, trenta ettari per un costo previsto di 76 milioni di euro.

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