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Lampedusa si svuota, ma riprendono gli sbarchi

La contabilità dei trasferimenti iniziata ieri, parla di 2.272 migranti portati via in meno di 24 ore. Nell'isola rimangono 2.010 extracomunitari, compresi i 632 giunti oggi con altri sette barconi. Berlusconi: "Situazione ancora difficile"

LAMPEDUSA. I numeri dicono che Lampedusa si sta svuotando. Ieri trasferimenti massicci, ma anche oggi dovrebbe essere lo stesso. Altri 700 stanno lasciando l'isola, mentre anche se in queste ore si attendono altri extracomunitari che quando saranno in vista del porto avranno di fronte altri migranti in partenza.   
Berlusconi ha detto che "la situazione resta difficile" e oggi sarà a Tunisi, dove cercherà di chiudere un accordo con le autorità del Paese nordafricano, ha anche spiegato che "l'opposizione è interessata ai profughi ma per attaccarci". Intanto, nell'isola la disputa non ha nulla di politico: è una battaglia tra chi non vede l'ora di partire e chi deve organizzare i trasferimenti. Oggi, quando la tensione vissuta nei giorni scorsi sembrava placata, i 36 minori ricoverati in un locale della parrocchia hanno dato fuoco alla struttura, bruciando materassi, frantumando i vetri delle finestre e scardinando porte. Il locale ha subito danni considerevoli, qualcuno dei ragazzi si è fatto male: uno, per protesta, si è ferito con un pezzo di vetro, procurandosi tagli al torace e al braccio.
La tensione è salita quando 70 minori (su 361) hanno lasciato l'isola con un traghetto di linea: il caso ha premiato alcuni ma ne ha puniti altri, rimasti qui ad aspettare in un ricovero di fortuna, privo di docce e di qualunque confort.    Al molo commerciale, nei giorni scorsi teatro di tafferugli, la situazione è tornata alla calma: la poca folla ha fatto risaltare ancor più la devastazione di quel luogo, tra la banchina e la "collina della vergogna", dove sacchetti di plastica e cartacce finiscono contro le improvvisate tende, spinti da una leggera brezza. Qualcuno dei migranti prova la via più rapida per andare via, nascondendosi tra la motrice e il cassone di un Tir in procinto di imbarcarsi sul traghetto di linea. Ma il tentativo fallisce, come quello di altri extracomunitari che si avvicinano minacciosi al portellone della nave e sono ricacciati indietro dalla forze dell'ordine.    Sui volti di chi è rimasto all'addiaccio anche per due settimane, traspare una leggera soddisfazione: capannelli si sono formati di buon mattino davanti alle quattro rivendite di tabacchi, che con cartelli affissi alle saracinesche annunciavano per le 11 l'arrivo delle sigarette, merce rara da due giorni.
E per strada i pullman di 'Lampedusa Accoglienza' raccoglievano migranti nelle casuali fermate: "si parte", dicevano gli operatori umanitari; e la risposta era un coro di "Sicilia, Sicilia". Ma le destinazioni sono le più varie: i porti che accoglieranno i migranti sono sì quelli di Trapani e Catania, ma anche Napoli e Livorno. Eppure oggi c'é anche chi é arrivato per scelta: un fotoreporter napoletano, Giuliano Piscitelli, che ha fatto un viaggio di 30 ore, salpando da Tunisi, su un barcone arrivato stamane e che ha rischiato di affondare quando si trovava a 5 miglia da Lampedusa.

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