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Trasporti, "venerdì nero" per lo sciopero

Stop "quasi totale" dei bus per i collegamenti extraurbani in tutte le regioni, oggi, secondo il sindacato Filt Cgil, mentre ieri sera è partito lo sciopero nelle Ferrovie

ROMA. Stop "quasi totale" dei bus per i collegamenti extraurbani in tutte le regioni, oggi, secondo il sindacato Filt Cgil, mentre ieri sera è partito lo sciopero nelle Ferrovie e oggi è atteso un 'venerdi' nerò per chi dovrà muoversi anche con i mezzi pubblici. Minaccia di mettere in ginocchio le città la protesta di 24 ore indetta da sette sigle sindacali che hanno chiamato i lavoratori a incrociare le braccia contro i tagli al trasporto pubblico e il mancato rinnovo del contratto della mobilità.   


Oggi lo sciopero riguarderà il personale dei servizi urbani di bus, metro e tram, dei trasporti dei laghi e lagunari e delle ferrovie secondarie, durerà per l'intera giornata, ma con modalità diverse da città a città (lo sciopero non riguarda Firenze per via di una protesta nei trasporti già proclamata per il 4 aprile). Saranno comunque garantiti i servizi minimi indispensabili per sei ore di servizio completo in due fasce orarie (dalle ore 6 alle 9 e dalle 18 alle 21).    Per quanto riguarda i treni, stop dalle 21 di ieri degli addetti al trasporto ferroviario e ai servizi e attività accessorie. Ferrovie dello Stato ha informato che saranno possibili cancellazioni e limitazioni di corse, ma che circolerà comunque il 73% degli oltre 520 treni a lunga percorrenza previsti e tutti i treni regionali nella fascia oraria di garanzia.   


Secondo i dati provvisori della Filt Cgil, in provincia di Roma è fermo l'86% dei mezzi, in provincia di Milano l'85%, in Campania oltre il 90%, in provincia di Torino il 90%, in provincia di Genova circa il 98% dei collegamenti extraurbani, in Veneto in media hanno aderito circa il 95% degli addetti, in Toscana circa il 95%, il 99% nelle Marche, il 90% in Abruzzo, il 70% in Sicilia e circa il 90% in Sardegna. A Bologna, dove oggi si sono fermati anche tutti i servizi di trasporto urbano, l'adesione è del 95%.    Le ragioni della protesta, indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Orsa, Faisa-Cisal e Fast sono da una parte il rinnovo del contratto (é scaduto a dicembre 2007 e non si è ancora definito il contratto unico della mobilità), dall'altro i tagli al settore

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