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Ricorso respinto, Falsone resta al 41 bis

I giudici lo hanno ritenuto inammissibile. L'avvocato del boss aveva sostenuto l'illegittimità del provvedimento perché non era stato firmato da Alfano

PALERMO. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso contro l'applicazione del 41 bis presentato dal boss Giuseppe Falsone. I giudici lo hanno ritenuto inammissibile. Il difensore del capomafia agrigentino, l'avvocato Giovanni Castronovo, aveva sostenuto l'illegittimità del provvedimento, deciso il 13 agosto scorso con un decreto del ministero della Giustizia, poiché firmato dal sottosegretario, Antonio Caliendo, e non dal guardasigilli Angelino Alfano.
"Dichiarando l'inammissibilità i giudici non sono entrati nel merito della questione - spiega l'avvocato Castronovo - sostenendo che il ricorso sia stato presentato oltre il termine  di venti giorni stabilito dalla legge. In realtà il calcolo doveva partire, a giudizio della difesa, non dalla data di notifica del provvedimento all'indagato ma al difensore. E in ogni caso andavano considerati i termini della sospensione feriale che sanerebbero eventuali ritardi. E' per questo che faremo ricorso per Cassazione".

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