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Il ritorno di Vasco Rossi: “Vivere non è facile ma non facciamone un dramma”

Il nuovo album in uscita il 29 marzo e da metà giugno il tour con una tappa allo stadio San Filippo di Messina

MILANO. “Vivere o niente”, sembra un aut aut dei nostri tempi, ma non lo é. È il titolo del nuovo lavoro discografico di Vasco in uscita il 29 marzo che sarà disponibile in cd, vinile numerato, iTunes e digital album. Dodici tracce di canzoni (anzi tredici, considerando quella “fantasma”), ma non solo. “Eh…già”, proprio così, il rocker italiano ritorna sul palco.
Senza il mitico cappellino, camicia bianca e cravatta, ma con gli immancabili occhiali scuri: stile serioso, ma non troppo, facendo trasparire la sua solita provocatoria trasandatezza e precipitandosi a sottolineare: “Sono vestito in questo modo immaginando di essere reduce dalla sera prima”. Si presenta così alla conferenza stampa di presentazione del suo lavoro. “Manifesto futurista” di un uomo nuovo? Sì. È la storia di un uomo che deve avere rispetto per se stesso, che non crede più nella verità eterna consapevole della caducità della vita e della sua mobilità. È lo stesso uomo che “potrebbe stare per dei mesi appeso ad un aquilone guardando il cielo che si muove ed il sole che muore”, canta in una canzone dell’album. “Tutto cambia e si evolve: siamo uomini e non fenomeni. Vivere non è facile, ma non facciamone un dramma”, dice. “La cosa importante è che bisogna avere rispetto per se stessi, primo comandamento da cui partire.” Coraggio ed emozioni: sono i due motori che permettono di vivere al meglio, prendendo qualsiasi strada senza arrendersi nemmeno di fronte alle avversità.
Un insieme di parole e musica che sanciscono la sua nuova produzione esistenziale e filosofica del suo modo di concepire la vita. Una vita nuova. È sempre una “vita spericolata”, ma questa volta in fuga, coraggiosa, verso la presa di coscienza del proprio sé. Una copertina che racconta la storia dell’artista, metafora della sua vita. È lui in fuga. Fugge “dai posti di blocco del conservatorismo, dall’omologazione, dai poteri che lo vogliono zittire, imitare e controllare. Io sono in fuga dalla clandestinità. D’altronde l’artista racconta la verità senza strumentalizzarla. E le verità sono tali fino a prova contraria. L’artista va ascoltato per capire meglio ciò che ci circonda, per sentire meglio la nostra vita. La fede, in tutto questo, è una grande illusione. L’uomo è il miracolo della natura.” Pessimismo “vasconiano”? No. Lui, in realtà, si definisce né pessimista né ottimista: “Tendo al pessimismo per prepararmi al peggio e gustare il meglio. Ma sono io che decido quando accendere l’interruttore!”. L’uomo di Vasco artefice della propria fortuna. Un uomo “rinascimentale”. O vivi o niente. O vivi e ascolti la vita nella realtà e non la consideri scontata, carpendo “brividi e lividi”e spersonalizzando la disgrazia senza dare colpe a nessuno, o niente. Insomma non si può vivere con superficialità. Un Vasco riflessivo, pensieroso e filosofico. E a chi lo provoca con l’attualità: ”Bunga Bunga, chi è?” E continua: ”Berlusconi è una realtà politica e non una punizione divina. Gheddafi? Non mi è mai stato simpatico”.
E non scende a compromessi Blasco. Ironico e sorridente, sbeffeggia se stesso e non solo: non a caso esordisce con la frase tratta da “Eh…già”: “Sembrava la fine del mondo e invece sono ancora qua… e non c’è niente che non va, non c’è niente da cambiare". Con voce soffusa descrive l’iter che lo ha portato alla stesura di questo lavoro musicale e testuale e che lo ha visto collaborare con Guido Elmi e Tullio Ferro, gli amici di sempre che imbastiscono il pentagramma, arrangiandolo musicalmente e colorandolo con chitarre, sax e percussioni. Ed è proprio quest’ultimo, definito “il talebano del rock” degli anni ’80, a lasciarsi andare in un simpatico paragone: “Portare una canzone a Vasco è come portare dei croccantini al gatto.”
Il testo asseconda la musica, la rincorre trovando le sfumature linguistiche migliori per esprimere sensazioni, emozioni e modus vivendi. C’è anche la presenza del chitarrista americano Stef  Burns, new entry che compone la musica di “Stammi vicino”.
E queste canzoni saranno anche le protagoniste dei suo prossimo tour che parte dall'Heineken Jammin Festival dell'11 giungo, passando per un poker di date a San Siro il 16, 17, 21 e 22 giugno, e per la terza volta in 4 anni allo stadio S. Filippo di Messina, il 26 giugno, per arrivare a Roma con due serate consecutive all'Olimpico i primi due giorni di luglio. E si prevede già un en plein di sold out all’insegna di una grande festa.
In chiusura di un anno ricco, Mtv tributerà l'Mtv Icon, show storico targato Usa che arriva per la prima volta in Italia consacrando Vasco Rossi e che proporrà performance canore inedite attraverso la reinterpretazione di alcune sue canzoni e ripercorrerà anni di ricordi ed emozioni.

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