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Festa in piazza con le "Giornate Fai"

Un'atmosfera unici, una mobilitazione popolare che si lega come nessun’altra al patrimonio artistico, alla cultura, alla natura, all’identità del nostro Paese. Quest’anno il fermento è amplificato dalle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia

PALERMO. Allo slogan “Siamo tutti fratelli d’Italia, quest’anno ancora più del solito” si inaugurano, sabato 26 e domenica 27 marzo 2011, le Giornate FAI di Primavera.   Occasione per visitare luoghi particolari, molti dei quali inaccessibili nel resto dell’anno e aperti eccezionalmente in occasione di questa importante, e oramai attesa, iniziativa culturale che, giunta alla 19ª edizione, ha mobilitato fino a oggi più di 6 milioni di persone.  Una festa di piazza dal carattere e dall’atmosfera unici, una mobilitazione popolare che si lega come nessun’altra al patrimonio artistico, alla cultura, alla natura, all’identità del nostro Paese.  Quest’anno il fermento è amplificato dalle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia: per festeggiarlo il FAI ha preparato un percorso speciale di “150 luoghi per 150 anni” e la manifestazione è stata inserita nelle celebrazioni ufficiali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.



E’ l’Italia intera che si mette in mostra, in luoghi meravigliosi e inconsueti, a mostrare il suo patrimonio di straordinaria bellezza, spesso dimenticato, nascosto, semplicemente ignorato. Una mobilitazione massiva e auspicata in difesa delle nostre ricchezze, sempre più minacciate dalla crisi economica e dall’indifferenza.  La Sicilia partecipa alle Giornate del FAI aprendo 37 spazi d’arte, dislocati in tutte le province, che rappresentano la memoria del nostro tessuto storico e urbano.



Sono beni di un’Italia segreta, di cui gli italiani dovrebbero riappropriarsi, salvaguardandoli dall’oblio e dall’incuria. Luoghi che sono l’anima delle nostre città, rughe del tempo che tracciano la storia attraverso la loro presenza carica di significato.  Emblematica in questo senso la riapertura a Palermo del Teatro Santa Cecilia e del Castello di Maredolce. Entrambi i siti fino a poco tempo fa privati del loro ruolo sociale, adesso vengono riconsegnati alla collettività ed alla fruizione pubblica, grazie all’impegno e alla cura del FAI. Questi luoghi sono stati oggetto di un lavoro di restauro e di riqualificazione che ha permesso di riconsegnare a nuova vita beni che appartiengono alla Città, potenziali sedi di arte, musica e appuntamenti culturali.   Importante la rete di guide d’eccezione affidate ai ragazzi, giovani cittadini, ribattezzati per l’occasione Apprendisti Ciceroni

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