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Immigrati a Catania, fermati 19 scafisti: mafia infiltrata

L’indagine sullo sbarco di tre giorni fa. Indagati anche 4 presunti appartenenti al clan di Riposto e Mascali: avrebbero fornito una barca ai migranti

CATANIA. Diciannove extracomunitari, ritenuti gli scafisti del peschereccio dello sbarco di migranti di tre giorni fa a Catania, sono stati arrestati da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Sono 17 uomini e due ragazzi minorenni che hanno affermato di essere egiziani. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura distrettuale e da quella per i minorenni di Catania. I migranti finora rintracciati dopo quello sbarco sono 136. La maggior parte è stata trasferita in centri di accoglienza.
Nell'ambito della stessa inchiesta la Dda della Procura di Catania ha indagato, in stato di libertà, quattro presunti appartenenti a un clan mafioso della zona di Riposto e Mascali, la cosca Brunetta, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di clandestini. Sarebbero stati loro a fornire una barca di pescatori, la 'Felice', che avrebbe dovuto portare a terra i migranti che erano sul peschereccio egiziano. Durante uno dei 'viaggi' con la 'nave madre', la barca si è arenata vicino Riposto. La nave madre è stata successivamente bloccata al largo di Catania e fatta entrare nel porto etneo. Le indagini sullo sbarco e sugli interessi di gruppi criminali locale nella loro gestione continuano, e sono complesse e articolate. Le coordinano il procuratore capo Michelangelo Patané e il sostituto Enzo Serpotta.

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