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Berlusconi: Gheddafi si fermi, poi la mediazione

Il premier: “La fase della diplomazia solo dopo il cessate il fuoco. L’Italia? Non è in guerra”

ROMA. Gheddafi ordini il cessate il fuoco e poi si aprirà una fase di mediazione. E' il messaggio del premier Silvio Berlusconi, in un colloquio con il Corriere della Sera, nel quale il presidente del Consiglio afferma: "Siamo tutti tesi a chiedere a Gheddafi un vero cessate il fuoco, la fine delle ostilità da parte del Colonnello è la condizione sine qua non per ogni mediazione. Dopo si potrà aprire la fase della diplomazia". In questo momento, secondo il premier, "nessuno può dire qualcosa di certo sugli esiti e sulla durata della missione - aggiunge -. Mi sembra che ancora una mediazione non sia matura. La pensano così anche Vladimir Putin e personalità come l'ambasciatore libico Abdullahfed Gaddur che conosce bene la situazione a Tripoli". 
Il capo del governo, inoltre, si dice convinto che Gheddafi sia "ancora fiducioso di potercela fare perché ha il controllo pieno della capitale". "Abbiamo ottenuto non solo il pieno coordinamento Nato di tutte le operazioni della missione ma anche l'applicazione puntuale della risoluzione Onu. La coalizione è impegnata a difendere la popolazione civile, l'Italia non è entrata in guerra e non vuole entrarci", ha aggiunto Berlusconi. Rispetto all'affidamento del coordinamento delle operazioni alla Nato, il presidente del Consiglio parla di "assunzione piena di responsabilità". "Ripeto, sono tutti d'accordo - prosegue Berlusconi - c'é solo qualche resistenza da parte francese".  

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