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Libia, giornalisti scudi umani salvati dalle Sas

Inviati dei media internazionali sarebbero ancora vivi grazie all'intervento delle forze speciali britanniche che avrebbero fermato il grilletto dei piloti della Raf

LONDRA. Giornalisti 'scudi umani' salvati in extremis dalle Sas: inviati dei media internazionali sarebbero ancora vivi grazie all'intervento delle forze speciali britanniche che avrebbero fermato il grilletto dei piloti della Raf pronti a sganciare il loro carico di distruzione sul compound di Muammar Gheddafi a Tripoli già danneggiato poco prima da un Tomahawk della Royal Navy.
Avrebbe potuto essere una strage e un colpo di propaganda non da poco per Muammar Gheddafi, se è vera la ricostruzione della stampa britannica. Secondo il Daily Mail gli 'spotters' dello Special Air Service, il corpo d'elite nato 70 anni fa proprio per le missioni più pericolose nel deserto nordafricano, hanno avvistato i civili e in extremis bloccato la missione. Se i Tornado avessero sganciato i letali missili Stormshadow da 1,3 tonnellate per finire quel che il Tomahawk della Marina britannica aveva cominciato sarebbe stata una carneficina in che avrebbe potuto costare la vita, tra gli altri 40 reporter e cameramen, al britannico Nic Robertson, uno degli inviati di punta della Cnn.
La presenza dei giornalisti come scudi umani al compound di Gheddafi, assieme a quella di altri 300 fedelissimi del rais, è stata riportata negli Usa dalla Fox e in Gran Bretagna confermata da SkyNews e dal Times che appartengono allo stesso gruppo editoriale, News Corp, di Rupert Murdoch. La missione abortita dei Tornado britannici è stata salutata dal premier David Cameron come un esempio della cura che i piloti della Raf mettono nell'evitare vittime civili. La presenza delle Sas in Libia per fornire da giorni e settimane intelligence sul terreno, mai confermata ufficialmente, è ormai un fatto appurato per i media del Regno Unito. Ma negli Usa la Cnn ha vivacemente contraddetto la Fox per aver insinuato che i giornalisti caricati domenica sera sugli autobus dai loro 'angeli custodi' libici fossero stati portati al bunker per sventare i bombardamenti: "Ci avevano detto che sarebbe comparso Gheddafi, che poi non si è fatto vedere. A quel punto ci hanno riportato all'albergo. Se fossimo stati scudi umani ci avrebbero trattenuto più a lungo", ha detto Robertson, che ha cominciato alla Cnn nel 1991, sotto le bombe di Baghdad come 'producer' di Peter Arnett. Intanto cresce la preoccupazione per altri reporter in Libia: l'Afp ha confermato che due suoi giornalisti, Dave Clark e Roberto Schmidt e il fotografo dell'agenzia Getty Joe Radle sono stati arrestati dalle autorità di Tripoli. I tre erano stati fermati dai soldati di Gheddafi il 19 marzo ad alcune decine di chilometri da Ajdabiya, la stessa località dove una settimana fa era toccata la stessa sorte a tre inviati e una fotografa del New York Times.

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