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La battaglia vinta di Serse Cosmi

Il ritorno alla vittoria del Palermo non poteva essere tanto prestigioso e a nostro parere Serse Cosmi ha vinto una battaglia importante, qualsiasi sia l'epilogo della stagione rosanero. Cosmi, che in queste settimane si è dimostrato insieme umile e intelligente, ha vinto la battaglia contro la nostalgia, contro il retro pensiero che senza Delio Rossi sarebbe stato impossibile continuare a fare calcio a Palermo. Abbiamo più volte sostenuto la necessità di un progetto a lunga gittata, che l'impazienza non è mai una buona consigliera (vedi Udinese e Fiorentina), tuttavia nessun allenatore del mondo può considerarsi indispensabile, per quanto bravo e corretto. Che lo sostenga parte del pubblico può essere comprensibile, che lo possa aver pensato anche per un solo giorno un gruppo di calciatori professionisti molto meno.
Non crediamo che la vittoria del Milan abbia risolto tutti i problemi del Palermo, siamo convinti che comunque sta nascendo un'altra squadra. Il cui confronto con la precedente sarà inevitabile. Sta nascendo una squadra a trazione posteriore, col preciso intento di proteggere la propria porta, tanto che nelle tre gare guidate da Cosmi, difficilissime, il Palermo ha incassato solo tre gol, di cui due in fuorigioco. Però è pur vero, di contro, che ne ha segnato uno solo, con un difensore. Merito della difesa a tre ma anche di una diversa attenzione a tutta la fase di non possesso.
Ci sono cose di questo nuovo Palermo che ci convincono, come l'impiego di Iliic a centrocampo. A cui Rossi si oppose sempre strenuamente. Il problema non è solo di posizione, quanto di predisposizione al sacrificio. In quel ruolo lo sloveno è costretto a marcare; partendo da trequartista, ritenendo di avere stessi diritti e doveri di Pastore, non ha mai brillato in fase di contenimento. Solo la presenza di Iliic più arretrato garantisce compattezza e qualità al centrocampo, rendendo perfino possibile la difesa a tre, Lo sloveno può interpretare benissimo il ruolo di Hamsik nel Napoli.
Ci preoccupa invece la scelta di giocare con una sola punta, perché esclude Miccoli. Che già faceva fatica con due trequartisti alle spalle. E non è facile rinunciare all'apporto del capitano, che tante volte ha tolto le castagne dal fuoco al Palermo. Non ci sono soluzioni, perché Pinilla in queste condizioni non si discute, però se Pastore continua a giocare così non è impensabile che Cosmi possa provare anche il 3-5-2, con Miccoli e Pinilla in avanti. Ultimo accenno infine alle gerarchie. Chiaro che nelle scelte di Cosmi Acquah ha soppiantato Kasami e Kurtic, due giocatori su cui il Palermo aveva riposto molte speranze ma che oggi possono definirsi due scommesse perdute.

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