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Il Diavolo fa risorgere il Palermo

Dopo cinque sconfitte consecutive gli uomini di Cosmi battono al Renzo Barbera il Milan per 1 a 0. Decide una rete in mischia di Goian al decimo minuto del primo tempo

PALERMO. Dallo shock dello 0-7  subito lo scorso 27 febbraio con l’Udinese al delirio di stasera contro il Milan. Il Palermo è tornato al Barbera dopo la scoppola che è costata il posto a Rossi e fa tornare l’entusiasmo e il sorriso al popolo rosanero. Ed è anche la prima vittoria di Cosmi sulla panchina del Palermo. L’uomo del fiume si dimostra ancora una volta bestia nera dei rossoneri e firma il suo quinto successo sul diavolo. Si ferma così l’emorragia di sconfitte dei rosanero senza punti da cinque turni. Chi lo sa, magari oggi ricomincia un altro campionato per il Palermo, che ha anche ritrovato stasera la buona vena di alcuni interpreti, Ilicic su tutti. Importanti anche i ritorni di Pinilla e di Goian. Proprio il rumeno è l’uomo della provvidenza che firma l’1-0 che torna a far gioire i rosa. La scossa che serviva, insomma. “Il buon risultato” tanto invocato dai giocatori per ripartire, per ritrovare la fiducia nei propri mezzi.



Al 10’ finisce, dopo 412 minuti, l’astinenza da gol del Palermo. A chiuderla è chi meno te l’aspetti. È Goian, al rientro dopo tre mesi per infortunio, a trovarsi tra i piedi il pallone del vantaggio su schema da calcio d’angolo. La rete premia il buon avvio dei rosa stasera col doppio trequartista e Pinilla unica punta. Reazione del Milan tiepida, Palermo controlla senza troppi affanni. A parte un paio di punizioni dal limite, infatti, il Palermo non concede e i rossoneri non sfruttano le occasioni da calcio piazzato. La sintesi del primo tempo del Palermo sta proprio in questo. Gli uomini di Cosmi sembrano avere ritrovato compattezza tra i reparti. In più miglioramenti evidenti si vedono anche nei singoli. Ilicic e Pastore tornano, infatti, a parlare la stessa lingua calcistica, mentre si sente e come la presenza di Pinilla in avanti.



La seconda frazione di gioco si apre con il Milan che concede più spazi alle ripartenze dei rosanero, che però non approfittano in paio di occasioni con due contropiedi avviati da Pinilla e Pastore. Ma è al 56’ che i rosa sprecano la palla più clamorosa per il raddoppio. Pastore dà rasoterra una palla dalla sinistra che attraversa tutto lo specchio della porta. Darmian, però, arriva con un pelo di ritardo e non riesce a inquadrare la porta. La gara a questo punto è vibrante, più emozionante grazie a ritmi più alti. Il Milan, infatti, aumenta la velocità delle sue giocate, ma il Palermo non sta a guardare. Le mosse di Allegri sono Boateng per Van Bommel e Robinho e per Pato. Cosmi risponde al 68’ con Acquah per Bacinovic. Il tecnico rosanero, infatti, capisce che c’è bisogno di più dinamismo a centrocampo. È il momento di peggiore sofferenza per il Palermo che non riesce più a uscire e si trova schiacciato dagli ospiti. Al 73’, invece, è il momento di Miccoli, che entra per Pastore. Il Flaco esce un po’ scuro in volto, ma il suo cambio sembra giustificato. Discreta la sua prova nel primo tempo, in calo nel secondo. Il Palermo a questo punto è a tutto cuore rintanato nella propria area.


E c’è bisogno anche del miglior Sirigu per salvare il vantaggio su Flamini prima e su Gattuso poi. Sul finale arriva anche il momento di Hernandez che all’87’ rileva uno stravolto Pinilla. Bella prova di sacrificio della punta cilena. Si è capita stasera la sua mancanza in questi mesi. C’è anche il tempo per una clamorosa palla gol proprio sui piedi di Abel, ma l’1-0 basta e i 25 mila del Barbera possono liberare il proprio urlo di gioia.
 È fatta.


Forse era scritto nel destino che il Palermo dovesse risorgere proprio nella serata in cui ha incontrato la capolista, la squadra che fino ad oggi si è dimostrata la più forte del campionato. Anche nei momenti peggiori, però, i rosanero hanno dimostrato di saper sceneggiare e interpretare belle favole. Ora si attende la conferma, la continuità di risultati. In vista del derby al Massimino col Catania questa vittoria non poteva rappresentare viatico migliore.

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