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“Mio figlio è vivo per miracolo” Appello di un padre al “pirata”

La storia della famiglia Romano, di Palermo: Gaetano, 25 anni, sopravvissuto a un terribile incidente stradale lo scorso gennaio. Lo sfogo dei genitori: “Voglio che la gente la smetta di correre in strada, che ci siano più prudenza e controlli”

PALERMO. «Mio figlio ce l'ha fatta, ma per un attimo ho temuto di perderlo. Adesso voglio giustizia. Voglio che l'uomo che con la sua auto ha travolto Gaetano e poi è scappato via venga preso e paghi. Voglio che la gente la smetta di correre in strada, che ci siano più prudenza e controlli».
È uno sfogo fatto tutto d'un fiato quello di Francesco Paolo Romano, un papà come tanti ma più fortunato degli altri: suo figlio è sopravvissuto a un terribile incidente stradale lo scorso gennaio e lui ora può tirare un sospiro di sollievo mentre accudisce il suo Gaetano a casa, finalmente lontano da un letto di ospedale, vivo. Quella della sua famiglia è una storia a lieto fine, in mezzo a molte altre finite nel più tragico dei modi: figli morti e genitori che ancora piangono.
«Lo scorso 31 gennaio - racconta l'uomo - Gaetano era da solo a bordo della sua auto, un'Opel Corsa, e stava guidando sull'autostrada che da Villabate porta a Palermo. A un certo punto, intorno alle 13.10, ha avuto l'incidente. Una persona che guidava una macchina rossa lo ha sorpassato e gli ha violentemente tagliato la strada all'improvviso. L'automobile di mio figlio ha fatto testa-coda e poi si è schiantata contro un albero. Quella scheggia rossa è scappata via, come impazzita, il mio ragazzo invece è rimasto dentro la sua Opel che stava per prendere fuoco».
Gaetano Romano, 25 anni, è rimasto ricoverato per un mese nelle stanze dell'ospedale Civico. Quando è arrivato, subito dopo l'incidente, aveva «il femore e due costole rotti, contusioni ai polmoni, un'emorragia al fegato, la fronte spaccata e un trauma cranico», spiega il padre. «È rimasto in Rianimazione per quindici giorni - continua a raccontare - perché gli è venuta un'embolia polmonare. Adesso, finalmente, è a casa anche se non può muoversi dal letto».
Per Gaetano, infatti, comincia un nuovo percorso, quello della ripresa lunga e dolorosa: «Ha iniziato la fisioterapia a casa - racconta Francesco Paolo Romano -. Tra un anno dovrà sottoporsi a un intervento per togliere i chiodi e i ferri che adesso ha nella gamba". Gaetano non si muove bene e di certo dovrà aspettare un po' di tempo prima di tornare a lavorare nel laboratorio biologico in cui è impiegato. Quello che conta, però, è che questa brutta esperienza può raccontarla come esempio per molti.
«Nessuna altra macchina è stata coinvolta nell'incidente, per fortuna - fa notare Romano -. In quel tratto di autostrada, però, non ci sono telecamere e al momento dello schianto non c'era alcuna pattuglia di vigilanza delle forze dell'ordine. Dunque, per noi è impossibile risalire al colpevole. L'unica speranza che abbiamo - dice - è che qualcuno abbia visto qualcosa e perciò gli chiediamo di parlare, di contattarci via mail all'indirizzo [email protected]. Quest’uomo, che per quello che ha fatto davvero poco lo è, va preso. Bisogna evitare che faccia male ancora ad altre persone, ad altre famiglie». Lanciando il suo appello, chiede anche «più controlli sulle strade, che si installino videocamere o in alternativa ci siano presenze fisse delle pattuglie delle forze dell'ordine». Lì come in molte altre strade, perché «la gente corre e non si cura della vita degli altri».

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