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Palermo, intimidazione all’ex presidente dell’ordine degli ingegneri

Una croce sul cancello di casa e fuoco all’auto di Alessandro Calì. In un libro racconta delle collusioni tra il mondo dei professionisti e la criminalità organizzata

PALERMO. Gli hanno disegnato una croce sul cancello di casa, poi hanno piazzato una bottiglia con liquido infiammabile sotto l’auto e hanno appiccato il fuoco. Solo per una coincidenza – e per la prontezza di riflessi di alcuni vicini – i danni alla fine sono stati contenuti e si sono limitati a qualche macchia di vernice e a un po’ di fuliggine. Anche se, al di là dell’entità, ciò che fa più impressione è il messaggio e la capacità degli attentatori di raggiungere chiunque e dovunque. Nel mirino stavolta è finito Alessandro Maria Calì, ingegnere palermitano di 41 anni divenuto famoso, suo malgrado, per avere occupato la poltrona di presidente provinciale dell’ordine in uno dei momenti forse più “caldi” della storia degli ingegneri palermitani.
La notizia risale a una settimana fa ed era stata tenuta riservata, spiegano fonti vicine allo stesso Calì, anche per evitare strumentalizzazioni, visto che la vittima di recente ha anche scritto un libro sugli ordini professionali. Tuttavia ieri le voci sull’avvertimento hanno cominciato a circolare con insistenza e non è stato più possibile fermarle. Sul Giornale di Sicilia la versione integrale dell’articolo.

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