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Terremoto in Giappone, il dolore on line in tutto il mondo

In tanti sui siti di informazione e sui social network hanno rivolto un pensiero a chi ha subito il catastrofico sisma

«Sono tragedie umane alle quali non si riesce a dare una spiegazione. Quando la natura detta legge, l'uomo è impotente. L’unica cosa che possiamo fare è stringerci uniti in un’unica famiglia, una sola nazione e cercare di aiutarli». Questo il messaggio di Matteo Amantini su Facebook. E sono già tantissimi i commenti nel mondo del web alla tragedia che ha colpito il Giappone. La notizia del violento terremoto che ha colpito il Sol Levante è già balzata tra le notizie più lette sul sito del Giornale di Sicilia (www.gds.it).
«Subito aiuti per questa popolazione e a tutte quelle flagellate da catastrofi naturali», scrive Viola su libero-news.it. «Mio Dio, non voglio neanche immaginare la conseguenze di una simile scossa qui da noi», scrive, invece, Pasquale su ilfattoquotidiano.it.
«Io ho perso una persona molto vicina a L’Aquila dopo il terremoto, quindi so cosa dico. Il mio pensiero va quei poveracci che sono dispersi nello splendido paese del Sol Levante. Ai vecchi e ai bambini», scrive Silvio su ilmessaggero.it. «In Giappone sono molto preparati ad eventi sismici. Ma una violenza simile credo sia davvero troppo. 8,9 gradi della scala Richter: siamo quasi a fondo della scala. Ne risentirà tutto il globo, vibrando come una campana. Speriamo non ci siano troppi morti», commenta, invece, Claudio su leggo.it. Uno dei temi più discussi su questo terremoto è, inoltre, la presenza di centrali nucleari sul territorio giapponese. C’è chi fa delle riflessioni su questo argomento. «Terremoto in Giappone: centinaia di morti. Allarme per guasto a centrale nucleare: evacuata l'area di Fukushima. La forza della natura è mostruosa e devastante. Non provochiamola, ma soprattutto non contribuiamo a moltiplicare i danni. Diciamo no al nucleare. Il terremoto giapponese ha dato una tragica risposta in termini di vite umane, di danni generali. Le centrali nucleari non devono esistere su territori a forte incidenza sismica», scrive Teresa Muscas su tiscali.it. Si muove anche il numeroso popolo di Facebook, dove sono già tanti i messaggi di solidarietà. «Un unico sentimento per tutti coloro che non ci sono più. Inutile combattere per il potere, per il denaro, per una vita che di vita non ha più nulla. La terra a volte con tragedie epocali ci ricorda di quanto siamo piccoli, fragili, di come sia fatto di nulla tutto ciò che per noi oggi ha valore, di come l’unica cosa che veramente conti siano i sentimenti, gli affetti, la solidarietà, l’amore», scrive Marco Sibille.

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