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Immigrati, il "Villaggio della solidarietà non sarà un bunker"

Dalla Prefettura di Palermo, guidata da Giuseppe Caruso che è anche commissario straordinario per l'emergenza profughi, non forniscono date sui primi arrivi nella struttura che ospiterà nelle prossime settimane duemila richiedenti asilo. "Stiamo montando cucine e sistemando letti, tutti potranno liberamente uscire"

LAMPEDUSA. «Stanno montando le cucine, sistemando i letti negli alloggi. Prima di iniziare il trasferimento degli immigrati, tutta la struttura dovrà essere ben pronta». Dalla Prefettura di Palermo, guidata da Giuseppe Caruso che è anche commissario straordinario per l'emergenza profughi, non forniscono date sui primi arrivi nel "Villaggio della Solidarietà" a Mineo. Certo è che il "Residence degli Aranci" in provincia di Catania ospiterà già nelle prossime settimane 2 mila richiedenti asilo, come prevede il "piano-Maroni" cui ha peraltro assicurato pieno sostegno il ministro della Difesa. Ignazio La Russa, ieri, ha annunciato di avere messo a disposizione 200 militari per potenziare gli organici delle forze dell'ordine in Sicilia: «Cinquanta - ha detto l'esponente del governo Berlusconi - saranno utilizzati a Mineo, altri possono essere utilizzati a Lampedusa». Il commissario Caruso ha confermato: «Ho già firmato il provvedimento con il quale assegno 100 militari a Lampedusa e 50 a Mineo. Altri 50 militari mi riservo di utilizzarli per altri servizi».



La Russa e il prefetto Caruso, facendo anche riferimento al "Protocollo Sicurezza" proposto da Roberto Maroni ai sindaci del Calatino, sperano così di rispondere alle critiche di chi ha definito "una bomba sociale" il Centro accoglienza per richiedenti asilo a Mineo. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ieri è tornato a criticare l'iniziativa: «Con Lampedusa e l'immigrazione, questo Villaggio non ha niente a che vedere - ha esclamato il leader autonomista - Si è colta l'occasione per portare in Sicilia sicuramente qualche problema in più. È una questione solo di sicurezza. Qui si vuole concentrare persone di razze, culture, provenienza e fedi religiose diverse che sono attualmente dislocate in dieci centri e che, messe assieme, mi auguro possano convivere». Ieri il questore di Catania Domenico Pinzello s'è recato nel comune calatino e ha sottolineato che il Villaggio «non sarà un bunker perché sono soggetti richiedenti asilo, quindi possono uscire dal Centro».



Intanto a Lampedusa è tregua. Non è stato avvistato alcun nuovo barcone di migranti e gli equipaggi del dispositivo di soccorso dispiegato sull'isola hanno finalmente potuto trascorrere una intera notte in branda. Le condizioni meteo in netto peggioramento stanno fermando i barconi tunisini agli ormeggi. L'ultimo arrivo è infatti quello di martedì notte. La Guardia di Finanza in quel caso ha letteralmente salvato da morte certa 55 migranti in balia delle onde. La barca prendeva acqua dalla prua ad ogni onda e in quelle condizioni non avrebbe di certo potuto raggiungere le Pelagie. La motovedetta ha preso a bordo i disperati notando subito due casi particolari. Tra loro si trovavano un disabile con ridotta capacità motoria e uno psicolabile che poche ore più tardi ha tentato una poco efficace aggressione con forbici al medico del pronto soccorso che lo ha visitato. La Guardia di Finanza, a seguito dell'avvistamento aereo, aveva chiesto l'intervento di un peschereccio tunisino che si trovava nelle vicinanze ma la barca ha invertito la rotta lasciandosi alle spalle i potenziali naufraghi. Il momento di tregua ha permesso altri trasferimenti di immigrati da Lampedusa.

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