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Lampedusa, sbarchi senza sosta

Altri due barconi sono stati intercettati dalla motovedette in prossimità dell'isola, mentre almeno cinque sono le imbarcazioni avvistate al largo dalle autorità

LAMPEDUSA. Lo spettro dell' "esodo biblico" dai paesi del Nord Africa, che nei giorni scorsi era stato paventato in diverse dichiarazioni pubbliche da esponenti del Governo, ha cominciato a materializzarsi domenica sera, quando un aereo della Guardia di Finanza in ricognizione nel Canale di Sicilia ha lanciato l'allarme. "Ci sono una decina di barconi che stanno facendo rotta verso Lampedusa. Sono almeno un migliaio....".     


Una previsione azzeccata alla lettera, visto che nel giro di poche ore sono sbarcati sull'isola per l'esattezza 1005 immigrati. Tra le 19 di ieri e le 7 di stamani sono approdati in porto 12 barconi, alla media di uno all'ora. Un "ritmo" che è proseguito poi per tutta il giorno, senza soluzione di continuità. Alle 20 il "bollettino" della Capitaneria di Porto segnalava complessivamente l'arrivo di 16 barconi e l'avvistamento di altri cinque ancora in navigazione verso l'isola, dove sono attesi in nottata. E anche a Pantelleria si é registrato un mini sbarco, con sette magrebini bloccati direttamente a terra.    E' stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di profughi dalle coste tunisine verso l'Italia. Un'assalto che ha messo a dura prova uomini e mezzi delle forze dell'ordine, mobilitati per fronteggiare l'ennesima "emergenza immigrazione" a Lampedusa, diventata ormai una sorta di "porta d'ingresso" verso l'Europa. Le motovedette e i pattugliatori della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno fatto la spola con il porto per prestare soccorso alle "carrette" in arrivo, mentre il Centro di primo soccorso e accoglienza di contrada Imbriacola è tornato a riempirsi come un uovo.


La struttura, che ha una capienza di 850 posti letto, in serata ospitava circa 1200 profughi, dopo che altri 360 erano stati trasferiti dall'isola verso altri Cpt italiani con il traghetto di linea e con un ponte aereo. "E' una situazione difficile ma che siamo in grado di gestire - spiega il responsabile del Centro, Cono Galipò - visto che in passato siamo stati in grado di reggere la presenza di oltre 2 mila immigrati".             


Tutti i barconi giunti a Lampedusa sono partiti dalle coste meridionali della Tunisia, in particolare dal porto di Zarsis e dall'isola di Djerba, una zona quasi al confine con la Libia dove continuano ad affluire migliaia di profughi in fuga dalla guerra civile. Una circostanza confermata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni che parla di altre "migliaia e migliaia di persone pronte a partire" e lancia un allarme: "abbiamo notizia - spiega - che sono riapparse le organizzazioni criminali che operavano prima in Libia facendo partire i clandestini e che adesso si stanno riposizionando nel sud della Tunisia".     E a Gheddafi, che ha parlato di migliaia di clandestini pronti a "invadere l'Europa dalla Libia senza nessuno che li fermi", il capo del Viminale ribatte: "L'Europa è già invasa, se è per questo. Da circa un mese sono arrivati circa ottomila clandestini, molti di più di quelli arrivati nell'intero 2010".    Domani, intanto, sull'isola si recherà anche il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, nominato commissario straordinario per l'emergenza, che incontrerà il sindaco dell'isola Bernardino De Rubeis e le forze dell'ordine per coordinare le iniziative da adottare.

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