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Rossi, un anno fa la gioia più grande

Il 28 febbraio del 2010 la vittoria a Torino contro la Juve. Ma a distanza di dodici mesi esatti si è rotto definitivamente il suo rapporto con Zamparini

PALERMO. 28 febbraio 2010 - 27 febbraio 2011. Due date che dimostrano come il corso degli eventi nello sport come nella vita possa cambiare radicalmente nel giro di un anno. Queste due date, tra le quali passa un anno esatto, infatti hanno significato molto per il Palermo e in particolare per l’allenatore Delio Rossi. Già, perché queste due date rappresentano, in ordine di tempo, il picco più alto e quello più basso dell’avventura rosanero del tecnico di Rimini. 28 febbraio 2010, era la giornata numero 26 del campionato e i rosanero espugnano l’Olimpico di Torino, imponendosi sulla Juventus per 2-0. I gol di Miccoli e Budan permettono alla banda Rossi di scavalcare proprio i bianconeri in classifica e salire al quarto posto solitario. Un’impresa che quella sera ha fatto felici e orgogliosi i tifosi rosanero. Era gremito lo spicchio di stadio dedicato ai tifosi ospiti. Ma c’erano tifosi anche in tribuna, che hanno osannato i propri beniamini e il loro condottiero all’uscita dal campo, esultando in mezzo ai “gobbi” juventini, più ingobbiti che mai quella sera.
Se qualcuno quella sera avesse anche solo lontanamente ipotizzato quello che è poi successo 365 giorni dopo, sarebbe stato preso per pazzo. Perché in quella serata, che è stata la più rosa dell’esperienza di Delio Rossi sulla panchina del Palermo, nessuno avrebbe pensato che un anno dopo si sarebbe assistiti alla giornata più nera. Il giorno più lungo e più difficile da affrontare per coach Rossi. Questa volta è la giornata numero 27 del campionato e Rossi va incontro alla più clamorosa delle scoppole: 0-7 in casa contro l’Udinese. Una sconfitta che neanche nei peggiori incubi può materializzarsi. Una sconfitta che assomiglia tanto alla classica goccia che fa traboccare il vaso. O meglio un uragano che devasta definitivamente il rapporto tra Rossi e Zamparini, decretando la parola fine all’avventura rosanero di Rossi. È proprio cambiato tutto a distanza di un anno. Ma a parziale consolazione per coach Rossi ci sono due valutazioni. Un anno fa Rossi stava plasmando un gruppo a sua immagine e somiglianza e il pubblico rosanero stava cominciando a innamorarsi di lui. L’amore, però, si sa, si vede nella buona, ma soprattutto nella cattiva sorte. E anche dopo aver toccato il punto più basso, la squadra è rimasta comunque dalla sua parte e il pubblico è rimasto innamorato di Rossi. Gi. Le.

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