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Palermo ammira la luce di Guccione

“Le opere monumentali” del grande maestro siciliano al piano nobile di Palazzo Sant’Elia. Per la prima volta una raccolta degli studi preparatori e le più importanti realizzazioni pubbliche dell’autorevole rappresentante del gruppo di Scicli

PALERMO. Piero Guccione le opere monumentali, da domani al piano nobile di Palazzo Sant’Elia a Palermo, raccoglie per la prima volta insieme gli studi preparatori e le più importanti realizzazioni pubbliche di Piero Guccione.
Una veste insolita del grande maestro siciliano, rappresentante autorevole del gruppo di Scicli, che racconta di ‘un’altra maniera’ di raccontare la luce e i colori della sua terra.
Il grande olio, commissionato all’artista dal Senato della Repubblica, che campeggia nel Salone Garibaldi di Palazzo Madama a Roma, il cosiddetto “transatlantico” ci parla di un viaggio per mare, dove ritroviamo il blu/azzurro intenso ‒ cifra stilistica della cromia di Guccione ‒ come allargato smisuratamente, a perdita d’occhio. Una luce evanescente, abbagliante che pervade lo sguardo. Che ammalia. Un azzurro che inghiotte e che avvolge.
Lorenzo Zichichi, in un testo critico a commento della mostra palermitana dice: “Sui mari di Guccione la narrativa è sconfinata, questo ne è la sintesi monumentale”.
Ancora due pale provenienti dalla Cappella del Battistero della Chiesa ufficiale dello stato italiano, Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, un abbraccio che nasconde i volti, una luce leggera, lieve, che fa da contorno alle due figure accennate, piramidali ed evocative.
Accanto un orizzonte lontano e pieno di attesa.
Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, scrive dell’opera: “(…) sono un vero e proprio capolavoro del nostro secolo: Bisognerebbe saper usare la tradizione figurativa con la stessa naturalezza con cui usiamo la lingua letteraria; uno strumento di comunicazione che sappiamo bene essere stato costruito da Dante e da Petrarca, da Bembo e da Manzoni e che tuttavia ci serve per esprimere idee e valori, sentimenti e passioni del nostro tempo. Questa è la strada difficile che ha scelto di percorrere Piero Guccione, nell’affrontare soggetti religiosi. L’operazione rischiosissima, al limite della temerarietà, ha prodotto risultati affascinanti.”.
Chiude l’esposizione l’opera commissionata dalla Regione Siciliana per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e l’Autonomia. La sua sede stabile è accanto al Trionfo della Morte, alla Galleria di Palazzo Abatellis. Qui rappresenta un omaggio ideale al Paese, ripercorre la sua storia ne ricorda il senso.
Interessanti i lavori preparatori alle opere. Varianti castellate di uno stesso soggetto, bozzetti delicatissimi, altri decisi e gravi.
Sullo sfondo il paesaggio amato dal Maestro, quello che è sempre protagonista dei suoi lavori, della sua ricerca.
Paesaggio-musa.
Scenografiche le foto che documentano i luoghi cari a Guccione, la sua Scicli prepotente nella sua opulenza, fotografata da Luigi Nifosì; poetici i ritratti di Guccione, del maestro nel suo studio.
Intorno il mare.
E quel “muro di mare” – dice Mario Ursino  –  è anche lo schermo dove Guccione proietta fantasmi della storia  dell’arte: sono immagini che premono la sua memoria e danno consistenza di studio nell’immaterialità sublimata del paesaggio.

INFO
Inaugura venerdi 25 fenbbraio a Palazzo Sant'Elia
Via Maqueda - Palermo
Tel. 0916628289 – 0916629799
orari di apertura
tutti i giorni 10,30 - 13,30/ 16,30 – 19,30
sabato pomeriggio e domenica chiuso

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