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Rosario Bruno, maestro del cartone romano a Venezia

Al Boscolo dei Dogi a Venezia, l'artista espone dal 2 marzo, una galleria di personaggi che raccontano di un Paese che forse non conosciamo più

Rosario Bruno, artista di vecchia scuola, dà peso al valore dell’idea creativa, che restituisce il senso attraverso la forma. I suoi cartoni romani rappresentano tecnica artistica e insieme ironia. Sono fantasia a colori, frutto di esperienza e studio.
Ma cos’è l’immagine per Rosario Bruno? L’artista ricerca da anni nei volti, negli oggetti, nelle scene talora citazioni straordinarie come i Matrimoni Americani, o le Carte da Gioco, quell’universo a volte dimenticato della storia, della tradizione, del particolare di un viso o di un gesto. Irridente e giocoso Rosario Bruno traccia nelle linee dei suoi cartoni dei piccoli cretti della memoria. Assembla geometrie, porzioni di stoffe, veline colorate. Ecco i bassorilievi come cadeau; le sculture leggere, da girarci intorno. A Venezia al Boscolo dei Dogi, Fondamenta Madonna dell’orto 3500, Rosario Bruno espone dal 2 marzo la mostra Homo ludens... res ludentes. Il Parco storico della Villa Rizzo Patarol, per “For Art in Venice” ospiterà una galleria di personaggi, rigorosamente in cartone romano, che ci raccontano, viaggiatori tra i viaggiatori, di un Paese che forse non conosciamo più.
Uomini donne e storie normali, senza clamore, che non urlano. Si fanno notare per l’intensità dei loro tratti, per i profili lievi, oppure perché colti di “faccia” mostrano un sorriso appena accennato.
“Sono i volti dell’Italia dell’artista siciliano Rosario Bruno - recita il testo critico dedicato alla mostra veneziana - che in un mondo ironico riflettono la luce e le ombre di un grande paese; il suo passato e presente, fatti di uomini e cose, acquistano nell’arte di Bruno uno stato di equilibrio filosofico che li rende umani, sopportabili nel bene e nel male, in una dimensione di leggerezza intuitiva. Quest’ultima deriva della materia di base, cartone romano, che nel processo di stratificazione, si fa rilievo e scultura. Ciò nonostante, con la sua modellazione plastica la carta non perde il peso metaforico di una piuma, invito ad interrogarci più spesso sul peso che attribuiamo a uomini e cose e soprattutto alla storia”.
Opere autentiche, di un artista all’antica, rigoroso e sempre con lo sguardo teso a scrutare il futuro. Impaziente nello spirito. L’esperimento veneziano porta in laguna il lavoro di un maestro della migliore cultura figurativa siciliana, un maestro del contemporaneo che da un’altra lontana cittadina di mare, la sua Siculiana, racconta a Venezia una lunga e piena esperienza creativa, ricordando a tutti, che l’Italia è una sola.

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