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Milleproroghe, tagliate misure pro sud

Polemiche dei parlamentari del Mezzogiorno, anche di quelli della maggioranza, per le modifiche annunciate oggi dal responsabile dell'Economia, Giulio Tremonti

ROMA. "Ma è possibile che abbiano tolto solo norme che riguardano il Sud?". In questa frase, pronunciata da un deputato dell'opposizione, c'é tutto il senso della 'frustrazione' dei parlamentari del Mezzogiorno, anche di quelli della maggioranza, per le modifiche annunciate oggi al Milleproroghe dal responsabile dell'Economia, Giulio Tremonti.
Il ministro interviene alla Camera e annuncia: arriva una modifica sulla normativa delle demolizioni di Napoli (si torna al primo testo del Senato, quindi stop alle 'ruspe' ma per meno tempo) e salta la proroga delle concessioni dei contratti nella zona dell' Etna. Non saltano invece - fanno notare dall'opposizione, ma anche da alcuni settori del Pdl - i finanziamenti, tutti al nord, per gli enti lirici che vanno solo all'Arena di Verona e alla Scala di Milano. Ma è anche vero - rimarcano alcuni deputati di maggioranza - che è sparita anche la norma voluta dalla Lega per i precari.
Gli 'scontenti' sono anche al Centro Italia con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che si vede cancellare in un sol colpo due misure: la norma sugli immobili acquisiti a seguito di esproprio e il numero degli assessori e dei consiglieri del Comune di Roma non potrà aumentare. E su questo si registra un siparietto tra Tremonti e il sindaco della Capitale: "ho molto apprezzato - dice il titolare di via XX Settembre - che è stato ripristinato il testo di luglio dove c'era scritto che il numero di consiglieri e assessori si sarebbe ridotto riducendo un po' i costi della politica".
"Ma non è finita qui!" replica Alemanno. E anche il consiglio dei ministri, che avrebbe dovuto esaminare le modifiche, di fatto si è chiuso solo con una 'presa visione del testo' e con la conferma della fiducia (peraltro già autorizzata). I mal di pancia di oggi si sommano ad una situazione già difficile e per questo - spiegano alcuni deputati - si stanno dilatando i tempi per porre la fiducia. Un escamotage del governo,dicono, per avere qualche ora in più per trattare con i 'ribelli' della maggioranza. Anche se in molti fanno notare che spazio per altre modifiche, dopo l'annuncio di Tremonti in aula, sostanzialmente non ce ne sarebbe più. Il testo quindi dovrebbe rimanere quello prospettato dal ministro oggi in aula. Con il rischio di un 'no' dei Responsabili (Domenico Scilipoti e Saverio Romano annunciano che non voteranno se non cambierà la norma sull'anatocismo).

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