PALERMO. La commissione Affari istituzionali dell'Ars ha approvato all'unanimità il disegno di legge in base al quale chi è rinviato a giudizio per reati che vanno dall'associazione per delinquere alla prostituzione minorile non può essere nominato assessore o ricevere altri incarichi in Sicilia nella pubblica amministrazione e decade se il contratto è in itinere.
La norma è composta da 14 articoli, ed era già stata approvata dalla commissione Antimafia dell'Assemblea, presieduta da Lillo Speziale (Pd). Dodici sono i reati per i quali scatta il blocco alle nomine: associazione per delinquere, associazione di tipo mafioso anche straniere, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita, omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte a una misura di prevenzione nonché da parte dei condannati con sentenza definitiva, traffico illecito di rifiuti, delitti di tipo mafioso, prostituzione minorile, violenza sessuale.
Ddl approvato all'Ars, nomine bloccate per chi è rinviato a giudizio
La norma, che aveva già avuto il via libera dall'Antimafia, include dodici reati che vanno dall'associazione per delinquere e di tipo mafioso alla prostituzione minorile
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