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Decreto d'emergenza contro il killer delle palme

Il ministero delle Politiche agricole dichiara guerra al punteruolo rosso, diffuso soprattutto in Sicilia, Campania, Puglia, Lazio e Liguria. L'obiettivo è impedirne l'introduzione e la diffusione

ROMA. Torna il killer delle palme, il punteruolo rosso. Un coleottero le cui larve si insedia negli alberi provocandone la distruzione. In realtà non se ne è mai andato via dal nostro Paese dove colpisce soprattutto le zone costiere, tanto che a Sanremo è nato anche un Centro studi ad hoc. Ora un decreto d'emergenza, dopo quello del 2007, del ministero delle Politiche agricole (pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 36 del 14 febbraio) prova a bloccarlo d'urgenza. Il decreto ha lo scopo di "impedire l'introduzione e la diffusione all'interno del territorio" italiano del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) dichiarando "lotta obbligatoria" per contrastare l'insediamento.
Nel provvedimento vengono definiti anche i compiti per i servizi fitosanitari regionali, in base ai singoli Piani di azione. Il punteruolo rosso è originario dell'Asia sud orientale, ed è rintracciato per la prima volta in Italia nel 2004. Attacca le piante scavando delle gallerie al loro interno, con una spiccata preferenza per le palme di sesso maschile che riesce a uccidere, se ha 'fame', anche in 20-30 giorni (la media è di 4-8 mesi). Le regioni più colpite sono le riviere della Sicilia, della Campania, della Puglia, del Lazio, della Liguria. I danni economici possono anche arrivare a 20.000 euro per una palma di 20 metri, mentre un abbattimento costa in media intorno ai 1.000 euro. Negli ultimi sono fiorenti gli studi nel campo.

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