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Berlusconi: "Metteremo fine alle intercettazioni"

Il premier in un messaggio ai Promotori della Libertà: "Introdurremo una normativa che ponga fine agli abusi come negli Stati Uniti dove chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera e ci resta per molti anni"

ROMA. "La giustizia è divenuta sempre più un contropotere politico che esonda dai principi costituzionali e che è sempre meno un servizio pubblico efficiente e giusto, quale invece tutti vorrebbero che fosse". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato ai Promotori della Libertà.
"Introdurremo procedure più snelle per invocare la responsabilità civile dei magistrati - ha detto -. Introdurremo una normativa sulle intercettazioni telefoniche che ponga fine agli abusi e alle violazioni della nostra privacy che si verificano anche in danno di chi non è neppure indagato, con l'introduzione di nuove norme di garanzia che scoraggino la pratica di fornire ai giornali il risultato delle intercettazioni, così come avviene in tutti, tutti i Paesi civili, e tra l'altro come avviene negli Stati Uniti, dove chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera, e ci resta per molti anni".
"Il nostro governo - ha affermato il premier -, lungi dall'essere paralizzato o bloccato, come va dicendo l'opposizione con argomentazioni assolutamente infondate, il nostro governo del fare non si è mai fermato neppure un momento. E ora vogliamo e possiamo andare avanti grazie a un passo che è reso ancora più spedito dall'uscita dalla nostra maggioranza di Fini e dei suoi che avevano sempre da ridire su ogni nostra iniziativa e ritardavano di proposito le riforme, in particolare, quella della giustizia e quella sulle intercettazioni".

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