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Il Palermo "giovane" all'esame Bologna

Tra assenze e infortunati Delio Rossi rivoluziona la formazione e si affida all'estro e al talento dei suoi ragazzi, nel tentativo di cancellare la settimana più brutta della stagione

PALERMO. Un Palermo giovanissimo e tutto diverso da se stesso, con una difesa arrangiata, senza spinta sugli esterni per le assenze di Cassani e Balzaretti (che mai negli ultimi due anni erano mancanti contemporaneamente) e probabilmente anche senza Fabrizio Miccoli proverà oggi a cancellare la settimana più brutta di questa stagione. Iniziata con la sconfitta contro la Fiorentina e finita con la rapina a mano armata ad Abel Hernandez. Il quale oggi dovrebbe giocare titolare al posto del capitano. Miccoli pur avendo saltato la partita amichevole di mercoledì sta bene e ieri ha fatto tutto col gruppo. Dunque il ballottaggio ha esclusive motivazioni tecniche e non è esclusa una staffetta.
Sfuma oggi a Bologna una settimana di brutti pensieri per la prestazione dei rosa contro la Fiorentina, per i dubbi sul futuro di Delio Rossi sulla panchina del Palermo e per l’incapacità di trovare risposte alla fragilità difensiva del Palermo. Una fragilità che contiene in sè una inquietante contraddizione: se tre quarti dei difensori rosa sono nazionali (Bovo, Cassani e Balzaretti), questa dovrebbe essere una retroguardia di ferro. Invece non lo è, per il disappunto di Maurizio Zamparini.



Il presidente in settimana ha parlato con Rossi, a cui ha chiesto più impegno e magari nuovi accorgimenti per consolidare il reparto difensivo. Il messaggio dovrebbe essere stato recepito, anche perchè l’emergenza nel reparto (mancheranno anche Darmian e Goian) obbligherà il tecnico di Ravenna a schierare tutti e tre i difensori centrali. Lo aveva fatto anche contro la Fiorentina, ma oggi al Dall’Ara (dove in A il Palermo ha vinto solo nel 1954) dovrebbero avere compiti diversi. Garcia completerà a sinistra la linea difensiva composta da Muñoz, Andelkovic e Bovo, ma in fase di non possesso Nocerino, schierato a destra e non a sinistra come di consueto, dovrebbe sacrificarsi sulla linea dei difensori per raddoppiare su Di Vaio. Non può dirsi tecnicamente difesa a tre, ma ci somiglia tanto. Garcia farà l’«elastico» sulla fascia mancina, un compito molto simile a quello che chiedeva Guidolin a Grosso.



Due dubbi dunque in formazione. Il primo riguarda l’attacco. Miccoli ed Hernandez si giocano la maglia di unica punta: prima o poi sarebbe dovuto accadere e quando rientrerà anche Pinilla saranno in tre per un posto. Giocatori opposti Miccoli ed Hernandez; per una gara da giocare in contropiede l’uruguagio si fa preferire, ma il capitano quest’anno ha segnato gol importantissimi anche in trasferta (Cesena, Milano, Lecce). Sembra che Rossi inizialmente voglia puntare sulla Joya, che può garantire anche maggior pressione sui play-maker avversari. Il secondo dubbio riguarda Giulio Migliaccio, non sta benissimo per il risentimento muscolare accusato contro la Fiorentina ma dovrebbe andare in campo, in caso contrario Kurtic o Acquah avranno un’altra chance. La partita s’annuncia difficile per molti motivi. Intanto il Bologna vorrebbe cancellare il 3-1 di Genova e la pesante sconfitta dell’andata al Barbera. Poi quella di Malesani (che non ha mai battuto il Palermo, come del resto Rossi non ha mai vinto al Dall’Ara) è una squadra tosta. Ha ventinove punti ma tre le sono stati tolti per motivi amministrativi e deve recuperare la gara interna con la Roma. La sua classifica «reale» potrebbe essere ben diversa. E il Dall’Ara è tra i campi più difficili dell’intero campionato: se il Palermo ha già perso tre volte in casa, il Bologna davanti al proprio pubblico è stato battuto solo dal Milan a dicembre.



Ma il vero problema, lo scoglio più insidioso, sta proprio nelle assenze del Palermo, che negli ultimi anni ha fatto della spinta esterna di Cassani e Balzaretti uno dei suoi schemi principali. Oggi bisognerà inventarsi qualcosa di diverso per evitare che il Bologna chiuda ogni varco ai rosa marcando bene i due trequartisti Pastore e Ilicic. E da un centrocampo tanto compassato non è facile aspettarsi prodigi. Tutto dunque sembrerebbe giocare contro la squadra di Rossi, anche il tasso di esperienza. Malesani potrà schierare Portanova, Di Vaio, Perez, Mudundayi, tutta gente collaudata e di grande temperamento. Il Palermo opporrà ancora una volta una formazione da tempo delle mele, se va in campo Hernandez sette undicesimi rosanero saranno Under 23 e Sirigu ha appena compiuto 24 anni. Eppure, può essere proprio la giovinezza, abbinata alla straordinaria qualità dei fantasisti rosa, l’arma per ribaltare il pronostico e per tornare da Bologna con un risultato positivo che avrebbe del prodigioso. Perchè certe situazioni di grande difficiltà si superano solo con l’incoscienza della gioventù, col coraggio di chi ragiona principalmente con l’istinto, col talento, proprio come è accaduto a Lecce di recente.

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