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I ministri dell'Agricoltura e dell'Ambiente in difesa dei produttori del pomodoro di Pachino

Dopo le accuse in tv, durante una trasmissione televisiva, Galan e Prestigiacomo commentano: "Il settore ortofrutticolo non è manovrato dai boss"

PACHINO. Stefania Prestigiacomo e Giancarlo Galan, ministri per la Salute e per l'Ambiente, nel corso di una riunione a Marzameni in cui hanno incontrato i rappresentanti del comparto ortofrutticolo siciliano, tendono loro la mano e forniscono le linee guida.
"Bisogna puntare - spiegano i due ministri - su prodotti di buona qualità, e credere maggiormente nei consorzi".
La visita in Sicilia in un primo tempo, doveva fare seguito all'increscioso attacco mediatico al pomodoro di Pachino di una trasmissione televisiva andata in onda su Rai Uno in cui era stato affermato che il prodotto, autentico vanto dell'agicoltura siciliana,era in mano alla mafia. L'assemblea si è però trasformata in un momento di dialogo e positivo confronto grazie alla preresenza di produttori venuti da Agrigento, Enna, Ragusa, Palermo, Catania e Siracusa. Si è fatto il punto sulla situazione di sofferenza in cui versa il comparto agricolo, cercando si fornire le ricette giuste per rilanciare quei prodotti, come il pomodoro pachinese, che danno lustro alla regione.
"In Sicilia c'è una filiera produttiva di alta qualità - commenta il ministro Prestigiacomo - non possiamo permettere che gli sforzi profusi e il tanto impegno dei produttori di questi prodotti, vengano danneggiati da una immagine distorta data da una trasmissione televisiva".
Dello stesso parere anche Giancarlo Galan."Non si può utilizare la tv di stato per danneggiare un prodotto fatto con tanti sforzi dai produttori, aiuteremo il settore agricolo per tutelare al massimo i suoi prodotti". Il consorzio di tutela "Igp pomodoro di Pachino" rappresentato da Sebastiano Fortunato, ha conseganto ai due ministri un documento all'interno del quale i produttori chiedono a gran voce il risarcimento dei danni economici, oltre a risorse da destinare ad attività che possano promuovere il pomodoro di Pachino.

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