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Il tesoro conteso dell’Ancona

Il Transatlantico, affondato tra Trapani e Cagliari nel 1915, portava anche 12 bauli d’oro reclamati da Italia e Usa

Un tesoro reclamato dagli Stati Uniti e dall’Italia che giace sotto alcune centinaia di metri d’acqua in fondo al Mar Mediterraneo, fra Trapani e Cagliari. La storia, ricostruita sulle pagine del Giornale di Sicilia in edicola questa mattina (che riporta anche le foto della nave oltre all’intervista a Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione) , ricostruisce la fine del dell’Ancona, il transatlantico che collegava Messina e Napoli con New York. La nave, 8.200 tonnellate di metallo uscite dal cantiere nel 1907, affondò nel novembre del 1915 per i colpi subiti da un sottomarino tedesco e con lui affondarono i 446 passeggeri oltre agli uomini e alle donne che facevano parte dell’equipaggio.
A distanza di 95 anni a far gola all’Italia, ma anche ad una ditta privata americana, sono dodici bauli carichi d’oro di proprietà di un commerciante, che con quei soldi (oggi il valore si aggira sui 17 milioni di euro) avrebbe dovuto acquistare animali, abiti e cibo.

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