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Cannoni di Capo Peloro, avviato il restauro

Al lavoro i tecnici dell’Arsenale Militare di Messina per il recupero delle armi settecentesche recuperate giovedì scorso

Messina. Al via all’Arsenale Militare di Messina le operazioni di restauro dei cannoni recuperati giovedì dalla spiaggia di Capo Peloro. L’attività di pulitura, ancora nella fase iniziale, è stata eseguita dai tecnici dello stabilimento militare sotto l’occhio del direttore, Gian Francesco Cremonini. In uno dei tre è stato possibile, grazie alla migliore conservazione nel tempo, far riemergere parzialmente l’originale colorazione.
Erano presenti anche gli esperti del Museo storico della Fortificazione permanente dello Stretto di Messina “Forte Cavalli” per un primo rilevamento dei parametri di base (lunghezza del cannone, diametro della bocca da fuoco) necessari allo studio e all’identificazione dei reperti.
I tre cannoni, artiglierie ad avancarica databili presumibilmente tra il XVIII e il XIX secolo, rimarranno nelle officine dell'Arsenale militare fino al termine dei lavori. Cremonini ha evidenziato l’intenzione di dedicare una squadra specializzata, sotto la supervisione dei tecnici della Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, alle operazioni di restauro al fine di poterli restituire in breve tempo, nonostante le numerose commesse in cantiere, alla città.  
L’obiettivo è la realizzazione di un monumento nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione dell’area di Capo Peloro anche in prospettiva del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Giova sottolineare la disponibilità manifestata dall’architetto Nino Principato per l’esecuzione del “bozzetto” e della ditta Ansaldo per la fornitura, a titolo gratuito, dei materiali necessari per l’allestimento.

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