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Bologna, serra di maijuana in casa: universitari agrigentini nei guai

BOLOGNA. Avevano allestito in casa una serra di marijuana con tanto di lampade alogene, ventilatori e tutto il necessario per la coltivazione delle piantine. Una piccola 'piantagione' artigianale che ha fatto finire nei guai cinque ragazzi incensurati tra i 20 e i 27 anni, alcuni dei quali studenti universitari fuori sede a Bologna. Due sono stati arrestati dalla polizia su disposizione del Pm Stefano Orsi e tre sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Davide F., 20enne di Canicattì (Agrigento), e Fabio Z., 25, di Agrigento, difesi dall'avvocato Alessandro Gallerani, sono stati giudicati per direttissima e liberati in attesa del processo. Il giudice ha convalidato gli arresti e ha applicato al 25enne la misura dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza. La squadra Mobile è arrivata all'appartamento di Ozzano Emilia, in provincia di Bologna, dopo alcune segnalazioni confidenziali che riferivano di movimenti sospetti intorno all'abitazione. Dopo un giorno di appostamenti, mercoledì sera é scattato il blitz. In casa, oltre a tredici piantine di marijuana sistemate in una stanza chiusa a chiave, gli agenti hanno trovato due ragazzi intenti a confezionare 'erba' già essiccata. Nell'abitazione, frequentata anche da una ragazza di 27 anni di Sassuolo (Modena) che è stata denunciata insieme alla proprietaria, una 25enne di Ravenna, e a un 25enne di Licata, i poliziotti hanno trovato 140 di marijuana essiccata e altri 120 grammi sono stati sequestrati nel corso della perquisizione nella casa di uno dei due arrestati in zona Fossolo, a Bologna. Nei due appartamenti in tutto sono stati trovati 3.160 euro ritenuti dagli inquirenti provento dello spaccio.

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